martedì 5 luglio 2016

Ritratto di Signora

Buongiorno a tutti,
Con un giorno di ritardo pubblico il ritratto scritto da Jennifer sulla famosissima Shonda Rhimes.
Buona lettura! 

Siamo nel Gennaio 1970, quando nasce una bambina inconsapevole che un giorno sarebbe diventata una delle più importanti donne della televisione americana - se non addirittura mondiale.
Shonda Rhimes è una produttrice, regista e sceneggiatrice statunitense, che al giorno d'oggi ha letteralmente preso possesso del palinsesto televisivo grazie alle sue rinomate opere: Grey's AnatomyScandalHow to Get Away with Murder... giusto per citare le tre più importanti.

Vissuta in una zona residenziale di Chicago, figlia di Vera P.rettore universitario, e Ilee Rhimes Jr.,insegnate, Shonda è la più piccola di sei figli, con tre sorelle e due fratelli.

Laureata al Dartmouth College nel 1991, con master in belle arti conseguito anni dopo alla scuola di cinema e televisione della University of Southern California, ha da sempre avuto una grande passione nel raccontare storie.
A differenza di buona parte delle persone all'interno dell'industria cinematografica statunitense, Shonda si è dovuta costruire un futuro con le sue sole forze: terminati gli studi era uno dei tanti sceneggiatori disoccupati in attesa di una botta di fortuna, ma questo non l'ha fermata. Ha svolto diversi lavori come direttore d'ufficio e consulente in un centro per l'impiego, insegnando a persone problematiche e senza fissa dimora delle abilità lavorative.
La sua carriera in ambito cinematografico inizia nel 1995, quando ha ottenuto il ruolo di direttore alla ricerca per un documentario vincitore del premio Peabody Award - premio annuale ed internazionale dato a programmi di informazione radiofonica e televisiva.
In seguito a diversi lavori considerati di nicchia, tra cui il ruolo di autore nel filmCrossroads con Britney Spears, nel 2004 diventa sceneggiatrice del film Principe azzurro cercasi, con le bellissime e piene di talento Anne Hathaway Julie Andrews.
Arriviamo quindi all'ormai lontano 27 Marzo 2005 quando, come ripiego durante le pause di mezza stagione, debutta Grey's Anatomy, prima opera di grande successo della neonata casa di produzione ShondaLand - creata dalla stessa Shonda.
Con Grey's Anatomoy, e in seguito con tutti i suoi prodotti televisivi, Shonda ha attuato una vera e propria rivoluzione culturale; tramite storie che girano intorno a donne come protagoniste, di forte personalità e spesso afroamericane, e la scelta di cast che rappresentano ogni etnia della società statunitense.





«Quando ho creato la prima serie tv ho fatto una cosa che consideravo normale: essendo nel Ventunesimo secolo, mi sono adoperata affinché il mondo della fiction rispecchiasse il mondo di oggi. L'ho riempito di persone di tutti i colori, generi, estrazioni sociali e orientamenti sessuali.»

Non è un caso infatti se le vengano attribuiti diversi meriti, tra i quali l'aver portato sullo schermo delle protagoniste di carattere e molto complesse, poste davanti decisioni scomode e impopolari, come quella di non sposarsi, non avere figli, e addirittura abortire - come nel caso del chirurgo Cristina Yang.

«[...] non siamo tutti uguali. La Bailey è una donna in carriera con famiglia, felice di questa sua condizione, mentre la Yang è una donna in carriera che non ha intenzione di sposarsi. Non ci sono, non ci dovrebbero essere classifiche, non ci sono o non ci dovrebbero essere giudizi su questo tipo di scelte.»

Inoltre, e non è da poco soprattutto ai giorni nostri, Shonda ha dato voce a donne di colore vincenti e di potere. Quello che sta facendo per le donne afroamericane, ma anche per le donne in generale, è paragonabile al lavoro svolto da figure più conosciute come Michelle Obama e Beyoncé; la vittoria di Viola Davis, protagonista in Le regole del delitto perfetto nei panni dell'avvocato Annalise Keating, agli Emmy ne è la prova - prima donna di colore vincitrice nella storia.


Accertato il fatto che stiamo parlando di una donna con gli attributi, è però doveroso precisare che fino a un anno fa poche persone sarebbero riuscite e parlare di lei in modo così specifico perché, che ci crediate o no, Rhimes è sempre stata una donna insicura e molto timida.
Nel libro pubblicato nel 2015, L'anno del sì, la produttrice parla molto di se stessa e di tutte le sue insicurezze; spiega del suo carattere introverso e riservato, dell'avversione nei confronti di interviste, apparizioni e discorsi in pubblico; racconta di come una semplice conversazione con sua sorella l'abbia indotta a cambiare, svolgendo un grande lavoro su se stessa che le ha permesso di uscire dalla comfort zone, imparando a dire sì.

«L'unico modo per ottenere dei risultati è lavorare. Se qualcosa ti ferma, vai avanti lo stesso.»

Ecco cosa insegna agli studenti in un discorso tenuto durante il suo "anno del sì", discorso nel quale ricorda ai giovani di non limitarsi a sognare, attendendo le grandi occasioni. È proprio ciò che lei ha fatto, continuando a lottare per ciò che ama e che desiderava fare fin da bambina, nonostante le sue paure, nonostante tutte le difficoltà incontrate, e oggi può affermare con grande orgoglio di esserci riuscita.
Alla fine del libro, nei ringraziamenti, Shonda riporta una simpatica conversazione con l'attrice che interpretava Cristina Yang, Sandra Oh:

«Come facevi a dire le cose che volevi dire prima di cambiare vita?», chiede Sandra.
«Le facevo dire a te», risponde Shonda.

Ora abbiamo quindi una grandissima donna, madre single di tre figlie, capace non solo di trasmettere forza alle donne di tutto il mondo attraverso i suoi meravigliosi personaggi, ma in grado di dimostrare che gli strumenti per il raggiungimento della felicità sono tutti custoditi all'interno di noi stessi... dobbiamo solo trovare il coraggio e la volontà di tirarli fuori.




«Non avere paura, vivi con gioia e diventa la tua persona.»


Jennifer Marando

Potete trovare lo stesso articolo su:
BTS of My Soul
Miki In the PinkLand
Sta sera cucino io
Frenci Lettrice Sognatrice
Un libro per amico 

lunedì 6 giugno 2016

Ritratto di Signora

Buongiorno a tutti.
Come ogni primo Lunedì del mese eccoci qui per la leggere il post della Rubrica "Ritratto di Signora".
Questo mese tocca a Francesca di "Franci Lettrice Sognatrice" che ci presenta una donna con la D maiuscola. 

Lei è Emma Watson, una delle mie attrici preferite, ma anche un grande esempio di eleganza e amore verso il prossimo. 

Questo mese voglio parlarvi di un'altra ragazza che - a parer mio - è un modello positivo per i giovani. 

 http://i.huffpost.com/gen/3845296/thumbs/o-EMMA-WATSON-570.jpg?1

Sto parlando di Emma Watson, il cui nome completo è Emma Charlotte Duerre Watson.
Emma nasce a Parigi il 15 aprile 1990 e vive in quella bellissima città fino all'età di 5 anni, quando i suoi genitori divorziano e lei si deve trasferire nell'Oxfordshire insieme alla madre alternando delle settimane a casa del padre a Londra.
Il suo interesse per la recitazione nasce a scuola ed è lì che partecipa ai primi drammi ma il suo primo ruolo davvero importante arriva con il primo film di Harry Potter ed è qui, con il ruolo di Hermione,


http://www.donnamoderna.com/var/ezflow_site/storage/images/media/images/lifestyle/emma-watson-25-anni/hermione-granger/88530551-1-ita-IT/Hermione-Granger_su_vertical_dyn.jpg che ho avuto il piacere di vedere recitare questa giovanissima attrice che in comune con il suo personaggio ha la testa sulle spalle - pensate che mentre Daniel Radcliffe (Harry) raccontava delle sue poesie e Rupert Grint (Ron) voleva investire in un furgoncino per gelati, lei parlava di università e studi economici e non era sicura che la sua strada fosse fare l'attrice – e il voler battersi per ciò che è importante.
La carriera di Emma continuerà con i film MarilynNoi siamo infinito, che mi ha commosso, dove i tre protagonisti vivono un processo di crescita, Bling Ring,NoahRegressionColonia, dove interpreta una ragazza che va a salvare il suo amore e l'ultimo La Bella e la Bestia in cui interpreterà Belle, che sono molto curiosa di vedere.

<<(...) dopo due thriller piuttosto bui, "La bella e la bestia" si è rivelato l’antidoto perfetto: romantico, gioioso, pieno di canzoni... Sì, la danza delle tazzine era proprio ciò di cui avevo bisogno... >>

Emma oltre ad essere un'attrice è impegnata anche nel sociale.
Nel 2009 viene coinvolta come consulente creativo per People Tree, un marchio di moda equo-solidale e con loro nel 2011, dopo una visita ai bassifondi Dhaka in Bangladesh, crea una linea di moda sostenibile.

https://emmawatsonupdates.files.wordpress.com/2010/08/emma-watson-bangladesh-picture.jpg?w=640 

Dopo aver visto la baraccopoli di Dhaka e le condizioni in cui queste persone vivono e lavorano per produrre fast fashion, direi (…) che questo non è il modo in cui dovremmo fare vestiti nel mondo moderno. Questi lavoratori non hanno diritti e lavorano ogni ora del giorno solo per sfamare le loro famiglie. Il commercio equo e solidale offre alle famiglie la possibilità di stare insieme (…) e di essere pagati con un salario equo. Esso (…) non toglie loro la dignità.

Al Met Gala di quest'anno Emma si è presentata con un abito stupendo realizzato con plastica riciclata e tessuto biologico nato dalla collaborazione tra Calvin Kleined Eco-Age che ha portato alla creazione del nuovo tessuto Newlife fatto al 100% con bottiglie di plastica riciclate.

 http://images.natureworldnews.com/data/thumbs/full/24810/600/0/0/0/manus-x-machina-fashion-in-an-age-of-technology-costume-institute-gala-arrivals.jpg

La plastica è uno dei principali inquinanti del pianeta. Essere in grado di riutilizzare questo tipo di rifiuti e incorporarlo nel mio abito per il Met Gala dimostra che potere la creatività, la tecnologia e la moda possono avere lavorando insieme.

Emma crede che le persone dovrebbero apprezzare ciò che possiedono e da questo nasce la sua campagna #30wears, che invita ad utilizzare quando più possibile (almeno 30 volte), magari rivisitandoli, gli abiti acquistati.

Il 7 luglio 2014 viene nominata Goodwill Ambassador, ambasciatrice di buona volontà dall'UN Women, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e la direttrice esecutiva e sottosegretario generale dell'agenzia dichiara come l'intelligenza e la passione dell'attrice consentiranno di far giungere ai suoi coetanei il messaggio di uguaglianza di UN Women. In questo ruolo pronuncia presso l'ONU il discorso per il lancio della campagna #HeforShe
evidenziando il ruolo degli uomini nella promozione della parità di genere e si dichiara femminista. 

 http://www.esencialblog.es/wp-content/uploads/2014/09/15301875892_cdf62c8a3b_z.jpg

(…) Ho visto uomini resi fragili e insicuri dalla percezione distorta di cosa sia il successo maschile. Neanche gli uomini hanno i diritti della parità di genere. Non si parla molto spesso di come gli uomini siano imprigionati negli stereotipi di genere che li riguardano, ma vedo che lo sono. E quando se ne saranno liberati, le cose cambieranno di conseguenza anche per le donne. Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono avere il controllo per sentirsi tali, le donne non dovranno essere controllate. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti: è tempo di pensare al genere come uno spettro, e non come a due insiemi di valori opposti. 

Qui potete trovare il discorso integrale.

http://images-cdn.moviepilot.com/images/c_scale,h_555,w_800/t_mp_quality/rdf6j2copd8a5ak64s8j/the-real-reasons-emma-watson-is-taking-a-break-from-her-acting-career-865540.jpg
Infine pochi mesi fa ha fondato su Goodreads un club letterario sui temi dei diritti delle donne, Our shared shelf, in cui ogni mese viene scelto e letto un libro e poi ognuno può esprimere la sua opinione sul libro. Il giorno in cui ha aperto il club ha scritto: Cari lettori, in qualità di membro delle Nazioni Unite per le Donne, ho iniziato a leggere tantissimi libri e saggi sull'uguaglianza, tutti quelli che le mie mani sono capaci di tenere. Ma ci sono così tante bellissime cose là fuori! Divertenti, d'ispirazione, tristi, che inducono alla riflessione, capaci di rafforzarci! Ho scoperto così tanto che, certe volte, sento la mia testa esplodere… Così ho deciso di dare vita a un Club del libro Femminista, poiché voglio condividere quello che sto imparando e ascoltare ciò che voi pensate.

Fonti 








 
Foto

 
 
 
 
 
 


Ammiro Emma Watson per tutto ciò e chissà cos'altro riuscirà a fare nei prossimi anni. 
Al prossimo mese,
Francesca, Daniela, Federica, Jennifer, Miki e Monica. 

Potete leggere questo articolo anche su
Miki in the Pink Land

Sta sera cucino io
Un libro per amico 
Bts of My Soul

lunedì 9 maggio 2016

Una lettrice allo Stadio #1

Buongiorno e buon Lunedì. 
Come potete leggere dal titolo oggi parte una nuova rubrica, una rubrica speciale e cui sto pensando da un po'. 
Chi mi segue conosce bene la mia passione calcistica, ve ne avevo già parlato in questo post.

Non so se questa rubrica avrà successo o meno, a dire la verità poco importa, la scrivo per me più che altro.. per farvi capire che a volte si possono conciliare più passioni, e anche una lettrice accanita come me ama tifare la squadra della propria città: Bologna. 


La cadenza sarà casuale, scriverò post quando avrò voglia di farlo, quando mi andrà di condividere qualche evento o qualche emozione con voi. 

Sabato sera è stata l'ultima partita in casa della mia squadra, e la meravigliosa curva Bulgarelli aveva preparato una coreografia speciale: uno striscione immenso che copriva tutta la curva. 

Lo striscione lo abbiamo pagato tutti noi! I ragazzi della curva hanno fatto delle magliette e acquistandole siamo riusciti a creare qualcosa di unico e meraviglioso. Buona lettura a voi!


Della serata di Sabato voglio portarmi dietro solo le cose belle. 
Sono passati due giorni e con la mente meno annebbiata dal nervoso, per una partita falsata da un arbitro non proprio limpido,  mi ritrovo in ufficio ma non posso fare a meno di pensare a quello che ho vissuto. 



Erano giorni che non parlavamo d’altro, le foto delle prove della coreografia avevano invaso il web e io cercavo di evitarle come la paeste, volevo vivere tutto dal vivo! 





Sabato mattina alle 5 ho già gli occhi spalancati, inutile tentare di dormire quando si aspetta qualcosa di così bello. 


Un giretto in centro è quello che ci vuole, e ho anche scoperto che il BFC ha fatto una tazza con lo striscione della coreografia… inutile dire che è venuta a casa con me. 
Per voi, che non siete pratici devo dire che lo Store del Bologna è un luogo di perdizione! Tu entri convinta di non comprare nulla, e immancabilmente esci con una sciarpa, un cappello, o una tazza come in questo caso! 


Sabato sera alle 18 siamo già in centro, con noi anche una nostra amica per la prima volta allo stadio. Guardare quel cielo pieno di nuvoloni mi sta già facendo salire il nervoso, ma una volta arrivata in zona stadio tutto è passato. 



Incontrare gli amici, che quest’anno ho imparato a conoscere meglio, mi ha messa di buon umore! 
Sciarpette al collo e maglietta con lo striscione stampato sopra ed eccoci dentro allo stadio. Si sente che l’aria è ricca di elettricità, c’è attesa, c’è voglia di qualcosa di bello! 




La curva inizia a riempirsi e partono i primi cori, mi sento carica.. ancora di più perché ho fatto tutto il campionato in tribuna famiglia e diciamolo laggiù è veramente deprimente.. di solito ti prendi i nomi della tifoseria avversaria, ma questa volta NO! Per questa serata mi sono voluta sedere vicino al cuore pulsante di questa squadra ed è tutta un’altra cosa!



Tra musica e risate ecco arrivato il momento della maglietta per la nuova stagione. 
Filmato e parole sono commoventi, cerco di fare qualche foto ma le mani tremano troppo, e poi già lo so che sta per arrivare il bandierone. Caccio indietro le lacrime e mi giro verso la curva… il bandierone inizia a scendere e mentre filmo tutto sono senza parole, senza fiato, è stupendo!







C’è un mare là sotto che si muove, ci sono i cori e le bandiere che sventolano davanti. Cantiamo e urliamo insieme a loro.. il cuore scoppia di felicità.
Inizia la partita e vabbe…non ho voglia di parlare di quello che ho visto in campo, a parte i ragazzi che danno l’anima per il loro pubblico. La partita non la vinciamo, ma poco importa... loro sul campo hanno dato tutto quello che avevano! 



Alla fine sono stremata, senza voce ma non è ancora finita. 
La curva ha chiamato Saputo (il nostro presidente)  per tutto il tempo e Saputo risponde. Eccolo uscire, il viso felice, commosso. Ad un certo punto mi rendo conto di essere salita sul seggiolino e il suo nome lo sto urlando con quel poco fiato che mi è rimasto in gola “Grazie Joey”



Grazie per aver creduto in noi, per averci salvato, per averci dato la possibilità di tornare in Serie A, per far sì che possiamo ancora credere in un sogno. Non so dove saremo tra qualche anno, ma l’importate è farlo insieme. 
Quando si porta sotto i distinti si gira verso un tifoso, e pugno alzato al cielo gli dice “L’anno prossimo”. A quel punto sono in lacrime. I giocatori vengono sotto la curva ed è bellissimo, perché ti senti parte di una cosa sola.
Volevo finire questo mio racconto in un altro modo, ma mia nipote (5 anni) mi ha appena portato il cuore che vedete nella foto “Zia ti ho fatto un regalo… è rossoblù” 
Questo cuore verrà con me allo stadio il prossimo anno, sarà una nuova stagione e sarà bellissimo viverla tutti insieme.



lunedì 2 maggio 2016

Ritratto di Signora

Buongiorno, e buon primo Lunedì del mese.
Oggi ritorna la rubrica "Ritratto di Signora" e ringraziamo Federica di Sta sera cucino io per il suo contributo.
Lascio subito a lei la parola. 





Anni fa ho letto un libro al quale forse non ho prestato l'attenzione che avrei dovuto.
Ora non sarei in grado di citarne brani o stralci, ma la storia è una di quelle che rimane impressa nella mente.

“Con il sari rosa”, la storia di Sampat Pal  e della sua Pink Gang.



È la storia di una bambina, figlia di gente povera e analfabeta che aiuta la famiglia lavorando nei campi. La bambina, però, pur consapevole dell’importanza del suo lavoro, si lascia presto distrarre da alcuni coetanei che vanno a scuola. Sampat sa che la scuola è solo per i più ricchi, mentre la sua famiglia è più che povera, appartiene a una delle caste più basse dell’India, è quasi un’intoccabile. E così la scuola, diventa per lei un paradiso proibito, nel quale non le è concesso entrare. Perché non fa parte di quel mondo. Perché i suoi genitori non capirebbero. Eppure lei ha voglia di imparare. Ne ha così tanta che trova uno spazio dal quale riuscire a sentire le parole del maestro e imparare, finalmente, l’alfabeto. La sua determinazione però la porta a trovare l'appoggio di uno zio, che alla fine le permette di frequentare le lezioni.
La sua vittoria ha però vita breve.
A soli nove anni, come tradizione nella poverissima regione dell'India dove vive, viene data in sposa ad un uomo con più del doppio dei suoi anni, un uomo che non conosce, che non ha mai visto. La convivenza col marito inizia solo tre anni dopo, e ancora tredicenne da alla luce il primo dei suoi figli.
La consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito, alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più elevata. Perché così si deve fare. Perché quello, le dicono, è il suo destino.
Ma Sampat non ci sta, è orgogliosa, e non accetta di subire senza ribellarsi, e quando all'ennesima angheria reagisce la suocera la caccia di casa con i due figli nati nel frattempo.
Potrebbe essere la fine di tutto e invece è il momento in cui le cose cambiano. È un nuovo inizio.
L'idea su cui si basa è che  le leggi non devono essere riscritte, ma semplicemente applicate.

“in teoria le donne sono uguali agli uomini.
Siamo un paese libero, con leggi moderne, e la Costituzione ci accorda i loro stessi diritti.
… Ma le leggi che dovrebbero tutelare questi diritti risultano inapplicabili



Capisce anche che un gruppo di 50, 100, 200 può più del singolo, capisce la forza della solidarietà. Spinge le donne a unirsi un gruppi, e dedica la sua vita a combattere le ingiustizie, ad aiutare altre donne creando gruppi di self-help: insegna loro a cucire, soprattutto a quelle rimaste senza marito perché questo da loro un modo per guadagnare e potersi mantenere. Comprare una macchina da cucire diventa il mezzo per il riscatto.
È in seguito a tutto questo che, nel 2006,  crea la  “Gulabi gang” (Gulabi significa rosa, inteso come fiore, simbolo di dolcezza, ma queste donne portano con sé anche un bastone simbolo di autorevolezza e di capacità di difendersi).



Ha avuto difficoltà a reclutare e formare le sue militanti, ma una volta arruolate niente riesce a fermarle. Queste donne, unite, hanno un solo scopo: lottare contro l’ingiustizia e la corruzione. Sceglie per il suo gruppo una divisa che contribuisce banalmente a vedersi e ritrovarsi nella folla, a creare un senso di appartenenza e unione, e che oltretutto è di grande impatto visivo quando in tante si presentano fuori da un comando di polizia per manifestare o presentare una denuncia.
Il gruppo, che conta diverse migliaia di donne e pochi uomini, si comporta come se fosse formato da vigilantes, intervenendo in maniera attiva e decisa se possono evitare qualche soppruso.
Parallelamente operano per far raggiungere una maggiore giustizia sociale per i poveri, ma con una maggiore attenzione alle condizioni delle donne povere.
Il loro obiettivo è quello di incutere paura ai malintenzionati e di guadagnarsi il rispetto dei funzionari che hanno il potere di facilitare e promuovere un cambiamento della situazione.
Nel 2010 la storia di Sampat  viene raccontata anche in un film documentario intitolato “Pink Gang”.

Sampat è una passionaria, ha il piglio di un generale, è decisa, usa un linguaggio militaresco quando parla della sua Gang. Ha decisamente un’alta opinione di sé e non lo nasconde, d’altro canto in un paese dove ancora oggi esistono le caste, almeno di fatto, visto che sono state abolite dalla legge, se non avesse avuto una tale determinazione, convinzione e forza d’animo non avrebbe ottenuto simili risultati. 


Grazie mille a Federica per questa sua testimonianza, il bello di questa rubrica è proprio venire a conoscenza di donne e di storie di cui non sapevo nulla. 
Al mese prossimo!
Monica, Miki, Fede, Daniela, Franci e Jennifer


- Miki in the Pink Land
- Stasera cucino io 

venerdì 22 aprile 2016

Pillole di Recensione #3

Buongiorno cari lettori!!

La settimana volge al termine, ma il weekend che mi aspetta sarà decisamente intenso, perchè Domenica si sposa la mia nipotina e io le farò da testimone. 
Dire che sono emozionata è assolutamente riduttivo! Spero tanto che la giornata possa portarle solo gioia e meraviglia. 


Parlando di libri oggi vi lascio qualche breve considerazione sugli ultimi libri letti. Come sapete da un po' di tempo sono allergica alle recensioni, pertanto cerco di riassumere le mie impressioni con questa nuova rubrica. 


Le mie ultime letture sono state davvero notevoli, ho due libri a 5 stelle e uno con tre stelline e mezzo.. devo dire che sono davvero soddisfatta. 



Ho scoperto Alessandro D'Avenia grazie a "Bianca come il latte Rossa come il sangue" e da subito mi sono innamorata del suo stile così particolare. 
In questo secondo libro, che mi è stato regalato per il mio compleanno, ho ritrovato un autore sicuramente più maturo con una storia più difficile da raccontare. 

Ogni singolo personaggio ha scavato un solco nel mio cuore, la Palermo descritta si è presa il posto d'onore e Padre Pino Puglisi è uno di quei personaggi di cui si dovrebbe parlare sempre. 
Questo è uno di quei libri che andrebbero fatti leggere nelle scuole, una di quelle storie che i ragazzi devono conoscere, per capire, per esplorare mondi diversi dai loro e aprire gli occhi. 
D'Avenia ha uno stile che si ama o si odia a mio avviso, io per fortuna faccio parte della prima categoria e non smetterò mai di ringraziarlo per aver scritto una storia così importante. 




Volevo leggere questo libro da tanto tempo, così quando ho avuto la possibilità di acquistare la copia illustrata ad un prezzo irrisorio, non ci ho pensato due volte e me lo sono portato a casa. 
Proprio ieri parlavo con Seli di "Ombre Angeliche" di Libri per Ragazzi. Beh questo è un libro per ragazzi, di quelli utili per crescere. E' un di quei libri che può solo insegnarti qualcosa, e che siate adulti o adolescenti io vi consiglio di leggerlo.
Non è una storia semplice. Si piange, si piange tanto. 
Io l'ho letto in giornate in cui avevo davvero bisogno di un minimo di conforto, nella mia vita era appena venuto a mancare un carissimo amico e leggere questo libro mi ha aiutata a sentirmi meno sola, e più serena, nonostante tutto. 
Entra di diritto tra i miei libri preferiti e verrà custodito come un gioiello prezioso. 


Paper Magician  Voto 3,5/5

Dopo due libri così intensi e difficili avevo bisogno di una lettura leggera, e in mio soccorso è arrivato questo volume di cui avevo tanto sentito parlare. 
Devo dire che sono rimasta particolarmente sorpresa dal mondo magico creato dall'autrice. La storia non è comune, ci sono diversi elementi davvero originali e il libro si legge velocemente. 
Per fortuna il secondo volume è già tra le mie mani, e spero di poterlo leggere quanto prima. 
Mi sento di consigliarlo a tutti quelli che sono alla ricerca di un libro leggero, non troppo impegnativo, ma con un tocco di magia e originalità. 
L'ambientazione e un pizzico di crudeltà faranno il resto. Sono sicura che non resterete delusi. 


Anche per oggi vi saluto, spero che i miei consigli possano esservi utili. Fatemi sapere le vostre impressioni.
A presto
Monica 

giovedì 14 aprile 2016

Libri in uscita #100

Buongiorno lettori!!
Che cosa strana, decido di fare un post su un libro che non vedo l'ora di leggere e guarda caso è il CENTESIMO post sui "Libri in uscita". Coincidenze? Non credo. 

Il libro di cui vi parlo oggi è uno di quelli che devono per forza essere presenti nella mia libreria, perchè io amo questa autrice. Ebbene sì, sto parlando ancora di lei: Francesca Diotallevi. 

Lei che mi ha conquistato con "Le stanze buie", lei che ha diviso il mio cuore con "Amedeo; Je T'aime" ora sta per tornare e lo fa con un libro che ha catturato da subito la mia curiosità.

"Dentro soffia il vento" ha vinto il premio nella sezione Giovani per Neri Pozza - Fondazione Pini - Circolo dei lettori. Io lo sto aspettando da mesi, e finalmente abbiamo una data di uscita: il 5 Maggio!!

Partendo dalla cover, assolutamente magnifica, e passando da una trama non convenzionale, sono sicura che questo libro saprà conquistarmi. 


TRAMA: 

In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile.
Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino.


Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi.
Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato.


Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.

Il 5 Maggio mi sembra lontanissimo, ma in realtà basterà avere ancora un po' di pazienza per poter finalmente leggere questo romanzo. 

Se intanto volete immergervi nelle atmosfere di questa nuova avventura, su tutti gli store online è disponibile "Le grand Diable", il racconto Prequel de "Dentro soffia il vento". 

Buona lettura a tutti e un immenso in bocca al lupo a questa autrice che sa sempre stregarmi. 
Monica 



martedì 12 aprile 2016

Citazioni Time "Paper Magician" di Charlie N. Holmberg


Buongiorno miei cari!
Complice questa splendida giornata di sole, a cui aggiungo il buon umore che mi pervade, oggi vi voglio lasciare una citazione piena di colore e meraviglia. 



In questi giorni sto leggendo (a rilento, ma non per colpa del libro che sto trovando davvero carino) "Paper Magician " di Charlie N. Holmberg.

L'altro giorno, invece,  mi sono imbattuta in questo post scritto da 

Non potevo far altro che creare un post apposito, perchè a volte le parole si sposano con le immagini. 


"Ceony notò che erano disposti per colore su tutta la parete, dalla prima all'ultima mensola. Li guardò affascinata. Libri rossi, scuri e chiari, adornavano lo scaffale a sinistra, il più vicino alla porta, e a seguire c'erano quelli arancioni, poi quelli fulvi e gialli, e infine i bianchi. I colori continuavano sullo scaffale di destra: verde, blu, viola, grigio e nero. Incredibilmente bello a vedersi, ma assolutamente assurdo."


Ringrazio Seli per avermi permesso di utilizzare le sue immagini. 
Il lavoro che ha fatto nella sua libreria è qualcosa di straordinario. 
Mi ha quasi fatto venir voglia di provare con la mia...
(seeee vabbe.. ma chi ci crede XD) 

Auguro a tutti voi una giornata ricca di colore e passione.
A presto
Monica