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mercoledì 19 marzo 2014

Chi ben comincia #21

Buongiorno carissimi! 
Rieccoci qui con la rubrica "Chi ben comincia" ideata dalla mia nipotina Alessia di "Il profumo dei libri"




- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti 

A dire la verità, oggi ho fatto un piccolo strappo alla regola! Vi spiego, il libro di cui vi vorrei parlare è "Incantesimo tra le righe" scritto da Picoult Mamma + Picoult Figlia. 



Il libro inizia come una favola, c'è il castello, ci sono il re e la regina e ad un certo punto nasce anche un bel pargoletto.. Oliviero. 

Il problema è che il prologo è proprio una favola, e non mi sembrava desse il vero senso del libro. Il primo capitolo, invece, visto dal punto di vista di Oliviero ha centrato in pieno l'obiettivo. Quindi mi scuso in anticipo, ma ho saltato completamente l'incipit del prologo e vi propongo le prime righe del primo capitolo (Ale se passi da qui non mi uccidere) 


"Giusto perché lo sappiate, quando vi dicono «C’era una volta» mentono.
Non è questione di una volta. Nemmeno di due volte. Si parla di centinaia di volte, di un susseguirsi all’infinito, di ogni volta che qualcuno apre le pagine impolverate di questo vecchio libro.
«Scacco matto!» dice il mio migliore amico.
Seguo lo sguardo di Straccio sulla scacchiera, che in realtà non è affatto una scacchiera, ma solo dei quadrati disegnati nella sabbia della Spiaggia di Dallorainpoi, occupati da un gruppetto di fate accomodanti alle quali non secca farci da pedoni, alfieri e regine. Non esiste nessuna partita a scacchi in questa fiaba, quindi ci dobbiamo arrangiare con quel che c’è e cancellare ogni traccia quando abbiamo finito, perché a qualcuno non venga in mente di pensare che ci sia qualcosa sotto la fiaba.
 Non ricordo quando mi resi conto per la prima volta che la vita come la conoscevo non era quella reale. Che il mio ruolo ripetuto infinite volte non era che questo: un ruolo. E perché lo potessi recitare ci doveva essere un’altra persona coinvolta, per la precisione una di quelle facce tonde e piatte che offuscavano il nostro cielo ogni volta che la narrazione ricominciava daccapo. I rapporti personali che vedete sulla pagina non sono sempre come sembrano. Quando non recitiamo le nostre parti, siamo liberi di occuparci dei fatti nostri. In realtà è piuttosto complicato. Io sono il principe Oliviero, ma non sono il principe Oliviero" 

Che vi dicevo? E' troppo carino!! Si entra immediatamente nella storia! Vi siete mai chiesti come sarebbe se una volta chiuso il libro i personaggi vivessero di vita propria? Tipo i giocattoli di Toy Story?? E se poteste interagire con loro? *___________* Oddio io vorrei incontrare assolutamente tanta di quella gente che credo impazzirei! 
Il libro, non ho letto molto.. sono circa al 10% del Kindle, mi sembra davvero delizioso, non vedo l'ora di continuare questa storia! 
A presto
Monica