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mercoledì 2 marzo 2016

L'angolo di Miki - The Danish Girl

Buongiorno carissimi!



Dopo tanto, tantissimo tempo, torna la mia preziosa collaboratrice Miki che oggi ci delizierà con la sua recensione di "The Danish Girl". Devo dirvi che io non ho ancora letto il libro, e non ho neanche visto il film, ma sono entrambi in lista d'attesa!

Ecco, invece, cosa ne pensa la nostra Miki


E' passato più di un anno dall'ultimo post di questa sorta di rubrica.
In questo tempo ho iniziato a leggere tantissimi romanzi. Molti li ho anche terminati. Diversi mi sono piaciuti. Ma pochi mi sono entrati dentro.

The Danish Girl, La Ragazza Danese, di David Ebershoff è uno di questi.

Ho voluto leggere il libro dal primo momento in cui ho visto il trailer del film. Mancavano tanti mesi alla programmazione, eppure in quei pochi secondi, nelle immagini che mi scorrevano davanti agli occhi, quando ho incrociato lo sguardo di Lily, ho desiderato ardentemente conoscerla.




Che cosa succede quando vedi la persona che ami cambiare radicalmente sotto i tuoi occhi? Tutto nasce da un semplice favore che una moglie chiede a suo marito durante una giornata qualsiasi. "The Danish Girl" di David Ebershoff, un romanzo sui lati oscuri e misteriosi dell'amore e della sensualità. Siamo a Copenaghen, inizi Novecento: entrambi stanno dipingendo nel loro atelier, lui realizza paesaggi velati dalla nebbia del Nord; lei ritrae su enormi tele i ricchi committenti della borghesia cittadina. Proprio per completare uno di questi lavori, il ritratto di una nota cantante d'opera, Greta domanda al marito di posare in abiti femminili. Da principio Einar è riluttante, ma presto viene completamente sedotto dal morbido contatto della stoffa sulla sua pelle. Via via che si abbandona a questa esperienza, il giovane entra in un universo sconosciuto, provando un piacere che né lui né Greta avrebbero mai potuto sospettare. Quel giorno Einar ha un'autentica rivelazione: scopre infatti che la sua anima è divisa in due e forse lo è stata sempre: da una parte l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere...


Ero incantata durante la lettura. E' stato come ritrovarsi di fronte ad una tela bianca e vedere piano 
piano il dipinto prendere forma. Lili.

Un ritratto appena abbozzato, all'inizio, dai colori tenui, le pennellate gentili, delicate. Sei lì, lo guardi, pieghi il capo e cerchi di capire cosa sia. Chi sia.
Ma ecco che improvvisamente è come se si accendesse, come se i tratti diventassero più decisi, le tinte più forti, brillanti.

Nonostante la storia sia narrata in terza persona, viene raccontata dal punto di vista di Greta, moglie di Einar. E' proprio lei che scopre Lili, è lei che alimenta questo germoglio che poi sboccia prepotentemente in un terreno arido ed ostile. 
E come quando uno scrittore perde le redini della sua storia, costretto ad assecondare una trama che si evolve da sola e personaggi sfuggenti e ribelli, così Greta si accorge improvvisamente che ciò che è iniziato come un gioco è diventato un processo inarrestabile, che ha portato Einar sempre più lontano da lei.

Fonte

Assistere alla trasformazione, diventa ogni volta più difficile. All'inizio scompare Lili e compare Einar, come se fossero due persone distinte. E' facile da leggere, facile da capire. Senza troppe domande, la lettura scorre con un ritmo vivace, Ma poi si arriva al momento in cui le due persone coesistono nello stesso corpo. Si assiste al ritmico scomparire di Einar, gesti meccanici, compiuti con una sicurezza consolidata nel tempo. Nascondere i genitali, esaltare le forme inesistenti, truccare il viso. Ammetto di aver provato un certo imbarazzo. Come se stessi assistendo ad un qualcosa di intimo e privato, come se guardarlo fosse una mancanza di rispetto nei confronti di entrambi. Finché compare Lili, elettrizzata come una bambina, con una grande curiosità verso il mondo, verso le persone, verso la vita. La libertà.

Ma c'è Greta, questa è anche la sua storia. Greta che all'inizio si diverte, è quasi orgogliosa di essere l'artefice della comparsa di Lili, che grazie a Lili comincia ad ottenere le soddisfazioni da pittrice che non aveva mai avuto, sempre un po' all'ombra di Einar e dei suoi delicati e decadenti paesaggi.
Ma come ci si comporta quando una donna ti porta via il marito sotto ai tuoi occhi? E come ci si comporta se questa donna e tuo marito sono la stessa persona?
Incoraggiare Einar significherebbe perderlo. Ostacolarlo significherebbe perderlo ugualmente. Forse ucciderlo.
Ed è qui che si assiste alla grandezza di questa donna. Una donna lacerata nell'animo ma che ha dentro di sé una grandissima forza e tanto amore.

Non voglio anticiparvi troppo, non voglio svelarvi troppi dettagli, perché credo fermamente che ognuno di noi dovrebbe leggere questa storia. Ognuno di noi dovrebbe lasciarsi trascinare negli anfratti più bui dell'animo umano, quando è tormentato, imprigionato.

Ho particolarmente apprezzato lo stile di Ebershoff, per quanto una traduzione possa permetterlo. La lettura è scorrevole, perfettamente equilibrata tra passaggi descrittivi e dialoghi. Pochi punti rallentano la narrazione, per lo più i flashback che riguardano Greta, ma che rimangono comunque interessanti perché approfondiscono il carattere di un personaggio eccezionale, una vera e propria eroina.

Leggere questo libro mi ha dato tantissimo, è una di quelle letture preziose da custodire gelosamente in libreria (l'ho letto sul Kindle ma adesso lo voglio cartaceo!) e che ha aumentato esponenzialmente la mia curiosità nei confronti del film, per il quale le mie aspettative adesso sono ancora più alte.

Voi lo avete letto? Andrete a vedere il film? Fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima
Miki 

mercoledì 19 novembre 2014

L'angolo di Miki


Buongiorno bella gente!
Dopo diverse settimane (mesi?) torna finalmente l'angolo di Miki, in cui la mia adorata fuxio-socia ci parla di una sua lettura. Vi consiglio vivamente questa recensione, perchè il libro è di una nuovissima autrice italiana, e perchè dalle parole di Miki mi sono convinta anche io a leggerlo. 





In realtà, sul comodino, questo libro ci è stato poco e niente, perché una volta iniziato è stato difficile se non impossibile staccarmi da lui.
Vi ho già parlato di Mirya (QUI) e di quanto io ami letteralmente il suo modo di scrivere e le sue storie (e non sempre le due cose vanno di pari passo) ma mentre per "Di Carne e Di Carta" sapevo con cosa avevo a che fare, per "Trentatré" non ero assolutamente preparata. Ho letto qualche estratto sulla suapagina Facebook, ma spesso invece li ho ignorati perché non volevo rovinarmi la lettura.
Mi sono accorta della disponibilità del libro su Amazon quando era già uscito da più di qualche ora e si cominciavano a leggere qua e là già le prime reazioni... Una valle di lacrime. E visto che dove si piange ci sono io, mi sono buttata a capofitto in questo nuovo viaggio che mi ha trovata completamente disarmata e mi ha lasciata emotivamente sconvolta.




Trentatré sono i giorni che Dio Si impegna a trascorrere sulla terra, senza i Suoi poteri, prima che Suo Figlio acconsenta ad aiutarLo nell’Apocalisse. 
Trentatré sono i giorni di cui Grace dispone per persuadere quel vecchio pazzo convinto di essere Dio che il mondo non può e non deve finire. 
Trentatré sono i giorni in cui Michele deve affrontare i suoi demoni, per liberarsi del marchio di Caino e imparare di nuovo ad avere fiducia. 
Trentatré sono i giorni necessari a cambiare per sempre le vite del vecchio Giò, di Amir, di Juliette e di tutti coloro che ruotano attorno allo stesso locale. 
Perché la fortuna non è positiva né negativa, le cose migliori accadono per caso e il mondo è pieno di incastri. 


Non ho la più pallida idea di cosa dirvi. Trentatré è un libro di cui si potrebbe dire troppo con una parola e non dire nulla scrivendo pagine su pagine. E' un libro in cui ogni singola frase ti apre un mondo, ti fa riflettere, dubitare, arrabbiare, soffrire, gioire. E' un libro che dà voce ai tuoi pensieri e lo fa in quel modo perfetto con cui Mirya incastra le parole. E' un incastro, appunto, di quelli che non solo combaciano perfettamente ma reggono, nel tempo, nello spazio.
Trentatré è un libro che parla di Dio e, credetemi, è l'unico Dio in cui avrei potuto credere, e ci ho creduto, per tutta la durata della lettura. E per la prima volta ho creduto incondizionatamente, perché nei suoi confronti non ho mai provato risentimento, rabbia, delusione. Per la prima volta, dopo tantissimo tempo, in D. ho creduto nonostante non avesse tutte le risposte, nonostante non ne avesse quasi nessuna, di risposta, ma aveva tante domande ed in quelle domande mi sono ritrovata.
La potenza di Trentatré, secondo la mia miserrima opinione, sta nell'essere un libro adatto a chi crede, per la forte componente spirituale, e perfetto per chi invece non lo fa più, o non lo ha mai fatto. E questa è la potenza di Mirya, che come una perfetta equilibrista percorre un filo quasi invisibile mantenendosi in equilibrio tra sacro e profano. E non è la prima volta che lo fa... Se avete letto le sue storie, saprete benissimo come Dio sia spesso presente e spesso nominato... evocato. E, come dice Grace, mai invano...
Ma è un libro su Dio?
No. Trentatré è un libro che parla d'amore, di fiducia, di perdono, di delusione, di coraggio, di dolore e di tanto altro. Lo fa attraverso le spesse lenti rosa di Grace, attraverso il cinismo di Michele, attraverso il coraggio di Juliette, la disillusione di Amir, l'altruismo di Consuelo, l'amore di Sergio, la durezza del vecchio Giò e poi lo fa con la disarmante semplicità di Giò Giò, che con le sue esse strassicate offre le spiegazioni migliori di tutte quelle degli adulti messe insieme:


"Perché tu sei lo szio, Grace è tua, quindi è la szia".


E poi c'è D. Il collante che unisce tanti pezzi apparentemente senza incastro.

Se dovessi usare una parola per descrivere questo libro, direi epico. E l'ho trovato talmente grandioso, attuale, educativo, intenso, disarmante, utile, che mi fa rabbia il fatto che non sia esposto sugli scaffali delle librerie, in primo piano, che non se ne parli ai tg, nelle trasmissioni di attualità, che non abbia vinto un premio, avuto un riconoscimento o qualsiasi altra cosa che ne dimostri il valore oggettivo. E lo so che è passato pochissimo tempo (parliamo di ore) da quando è stato pubblicato, ma dovrebbe diffondersi a macchia d'olio, dovrebbero leggerlo tutti e aprire gli occhi e cominciare a farsi le domande senza cercare di voler dare ad ogni costo le risposte.

E dopo essermi ritrovata col Kindle in mano ed il viso rigato dalle lacrime, puntualmente arriva la stessa domanda: "come fa?".

Come fa Mirya a scrivere così. Come fa a dare un senso a tutto, a scegliere le parole ad una ad una a dare un senso profondo anche alla battuta apparentemente più insignificante...
Ho letto tanti libri, leggo da tanto tempo, eppure anche in quelli che ho amato di più, nei miei preferiti, c'è sempre un passaggio, un capitolo, un qualcosa di meno interessante, di più noioso, che magari si discosta dalla trama principale e che mi fa venire voglia di saltare le pagine per tornare al punto. Con lei non mi è mai successo. Mai. E' come se mi facesse provare una sorta di avidità letteraria per la quale non vorrei perdermi nulla. Non una frase, non una parola, non una virgola. Niente.
E vorrei essere brava come lei, con le parole, perché solo in questo modo potrei farvi capire davvero cos'è stato leggere Trentatré.
Spero comunque di avervi incuriositi e, se doveste leggerlo, vi prego di farmi sapere quanto lo avete amato.

Lo trovate QUI.

Alla prossima,



lunedì 12 maggio 2014

L'angolo di Miki


Buongiorno e buona settimana a tutti!
Come avrete notato, il blog in questi giorni non è stato molto attivo. Il problema è che ho poco tempo e millemila cose da fare. 
Fortuna vuole che la mia amica Miki viene sempre in mio soccorso con il suo fuxio angolo e le sue belle letture. Lascio subito a lei la parola. 





Nonostante ad Aprile sia riuscita a leggere solo nel primo terzo del mese, sono assolutamente soddisfatta dei libri che ho scelto, che ho letteralmente divorato, sia per la semplicità del genere, sia perché mi hanno coinvolta al punto che non riuscivo a staccarmene.
Paradossalmente, ho attinto a piene mani da un genere che non apprezzo particolarmente, il cosiddetto YA, Young Adult, che in passato mi ha rifilato ciofeche delusioni incredibili (potete leggere qualche esempio QUI). Stavolta invece, per pura coincidenza, mi sono imbattuta in quattro romanzi davvero profondi, che trattano con estrema delicatezza argomenti forti come la morte, la violenza, il cancro e tanti altri. Quattro romanzi che mi hanno lasciata satura di emozioni, tanto che non sono riuscita a leggere altro durante il mese di Aprile, anche per questo motivo.
Fonte di ispirazione e causa costante dell'allungamento della mia wishlist letteraria sempre lei,Monica di BooksLand, che tra anteprime e recensioni desta sempre il mio interesse.

Come ormai da qualche mese a questa parte, il post è in collaborazione con Patty di LA is my dream.

- Storia catastrofica di me e di te di Jess Rothenberg (che ha mantenuto miracolosamente invariato il titolo originale)





TRAMA (da Amazon):

Brie muore all'improvviso. A sedici anni. Col cuore, letteralmente, spezzato in due. Nell'istante esatto in cui si sente dire da Jacob che non la ama piú. Ma questo è solo l'inizio della storia. Dal suo punto di osservazione in Paradiso Brie finalmente capisce un sacco di cose. Che il matrimonio dei suoi sta proprio andando a rotoli. Che il fratello Jack non riesce a perdonarle di essere morta. Ricominciare da capo quando si ha il cuore a pezzi non è facile. Specie in un posto tutto nuovo. Ma una figura davvero celestiale comparirà presto ad accompagnare Brie nel suo paradisiaco futuro.

Ho cominciato questo libro diverso tempo fa, attratta dalla meravigliosa copertina. Devo ammettere che inizialmente non mi aveva particolarmente coinvolta. La storia si è trascinata abbastanza piatta per diversi capitoli. Per fortuna però, ad un certo punto, ha ingranato e mi sono ritrovata catapultata in un altro mondo, un mondo popolato dalle mille emozioni di Brie, che l'autrice riesce a rendere davvero palpabili. Dallo stupore di poter spiare la vita altrui dopo la propria morte, alla rabbia per non poterne essere partecipe. Il senso di impotenza di Brie, spettatrice della rovina della sua famiglia, dell'allontanamento tra le sue migliori amiche, ci accompagna nella lettura, tra i dolci ricordi di un'esistenza felice e la triste realtà di vite che vanno a rotoli. In tutto questo la ragazza non è sola, ma accompagnata da Patrick, una sorta di angelo custode in stile anni '80 che decide di aiutarla nell'unica cosa che Brie sembra volere. E, si sa, la vendetta va consumata fredda... fredda come la morte. E così, quelli che sembrano semplici dispetti, ben presto danno il via ad una serie di eventi che puntano verso un epilogo tragico, un epilogo che Brie vuole in tutti i modi evitare.
Nonostante la storia sia surreale, questo libro affronta diverse tematiche importanti e lo fa, a mio parere, in maniera efficace, riuscendo ad intrecciare diversi elementi, che sono poi quelli che mi fanno apprezzare una lettura: scorrevolezza della narrazione, piacevolezza dei dialoghi, spessore dei personaggi, uniti ad una punta di ironia che riesce, di tanto in tanto, a strappare qualche sorriso.
Storia catastrofica di te e di me è un libro in cui "cuore infranto" e "dare l'anima per amore" non sono modi dire e vi consiglio di leggerlo per capire perché.

Voto: 4/5

Oltre i limiti (titolo originale Pushing the limits) di Katie McGarry




TRAMA (da Amazon)

Nessuno sa cosa sia successo a Echo Emerson, la ragazza più popolare della scuola, la notte in cui le sue braccia si sono ricoperte di cicatrici. Nemmeno lei ricorda niente, e tutto ciò che vuole è ritornare alla normalità, ignorando i pettegolezzi e le occhiate sospettose dei suoi ex-amici. Ma quando Noah Hutchins - il "bad boy" del quartiere - irrompe nella sua vita con la sua giacca di pelle, i suoi modi da duro e la sua inspiegabile comprensione, il mondo di Echo cambia. All'apparenza i due non hanno nulla in comune, e i segreti che custodiscono rendono complicato il loro rapporto. Eppure, a dispetto di tutto, non riescono a fare a meno l'uno dell'altra. Dove li porterà l'attrazione che li consuma e cos'è disposta a rischiare Echo per l'unico ragazzo che potrebbe insegnarle di nuovo ad amare?

Quando ho visto la copertina sul blog di Monica, ho sentito immediatamente una certa curiosità verso questo libro, poi la trama non mi aveva colpita per nulla, mi sembrava la solita storia trita e ritrita del ragazzaccio che si innamora della brava ragazza ecc ecc... Ci sono decine e decine di storie simili, una su tutte I passi dell'amore di Nicholas Sparks, e non solo su carta, ma anche su pellicola, come 10 cose che odio di te, con un giovanissimo Heath Ledger. Ma è stato un commento a farmi cambiare idea, un commento di una ragazza che consigliava di andare oltre l'apparenza e leggere questo libro.
E così ho fatto, per fortuna...
Echo e Noah sono due personaggi che mi sono entrati nel cuore, sviluppando nei loro confronti un istinto quasi materno, un'inspiegabile voglia di proteggerli e tenerli stretti senza lasciarli andare. Scavare nel loro passato è stato come sentire le loro ferite sulla mia pelle, percepire le loro emozioni, il loro dolore, ma anche il loro amore.
Intenso e commovente, Oltre i limiti, primo di una serie, è un libro che consiglio a chi cerca in un storia d'amore con quel qualcosa in più.

Voto: 4/5

Le coincidenze dell'amore di Colleen Hoover (titolo originale HOPELESS!!!)



TRAMA (da Amazon)

Meglio una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è subito affascinata e spaventata insieme. C’è qualcosa in lui che fa riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima, il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia determinata a starne lontano, il modo in cui Holder riesce a toccare corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando coraggiosamente la verità, senza rinunciare all’amore e alla fiducia che provano l’uno per l’altra, Holder e Sky possono sperare di curare le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto. Un romanzo toccante e intenso come solo il primo amore può essere.

Io non so se è stato il momento, ciò che so è che se il libro precedente mi ha emozionata, tanto, questo libro mi ha letteralmente sconvolta. Arrivata all'ultima pagina, con le guance grondanti di lacrime, mi sono ritrovata emotivamente destabilizzata. La prima cosa che ho pensato mentre mi inoltravo nella lettura era che Le coincidenze dell'amore fosse un titolo del piffero! Hopeless è una storia meravigliosa, intensa, dolorosa, a tratti cruda e sconvolgente. La storia di due, tre, bambini e della loro innocenza violata, la storia di una madre che sacrifica se stessa per la propria figlia, la storia di un amore che non può esplodere perché soffocato da un passato che incombe e che fa paura.
La Hoover, un'autrice che non conoscevo affatto, ha una maestria innegabile nel descrivere i sentimenti, le emozioni. Durante la lettura mi sono ritrovata decine di volte con le lacrime agli occhi, con il fiato sospeso, con il cuore che martellava nel petto.
Letto in versione eBook, sicuramente prenderò questo libro nel suo formato cartaceo, per tenerlo nella mia libreria e sfogliarlo di tanto in tanto.

Voto: 5/5

Tutto ciò che sappiamo dell'amore di Colleen Hoover


TRAMA (da Amazon)

Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all’improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L’intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori – giovanissimo, ma dall’altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam – una gara di versi – per dirsi tutto ciШ che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell’amore è che l’amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.

Incuriosita dallo stile della Hoover, sono andata a cercarmi qualcos'altro da leggere, nella speranza che non mi stravolgesse come Hopeless. Quando ho visto questo libro, che fa parte della serieSlammed, la copertina mi ha subito ricordato che la mia amica Paola lo aveva letto da poco e mi aveva anche detto che le era piaciuto. In effetti la storia è molto piacevole, semplice ma non per questo banale. L'espediente della poesia è efficace e, in alcuni punti, degno di nota. Decisamente meno intenso del primo, mi è comunque piaciuto e anche in questo caso viene affrontato un tema decisamente difficile come quello del cancro.


Voto. 4/5


Potete immaginare come dopo quattro libri del genere io mi sia ritrovata esausta, decidendo di non iniziare nulla per un po' di tempo e di dedicarmi a manga e fan fictions, che sono un'altra mia passione.

E voi? Che avete letto ad Aprile? E che mi consigliate?

Di questi libri ho letto il primo, ed ero rimasta pienamente soddisfatta della lettura. Anche "Tutto ciò che sappiamo dell'amore" mi è piaciuto molto, e la mia amica Sara mi ha prestato " Le coincidenze dell'amore " che spero di poter leggere presto. 

Al prossimo appuntamento 
Monica & Miki 

mercoledì 23 aprile 2014

L'angolo di Miki

Buongiorno! Ritorna oggi l'appuntamento con la nostra Miki, che ci racconta le sue ultime letture :) Lascio subito a lei la parola. 




Nonostante io abbia iniziato quasi una decina di libri lo scorso mese, solo due sono quelli che sono riuscita a finire, un po' per mancanza di tempo ma anche, in realtà, per mancanza di voglia. Spero proprio che Aprile mi coinvolga un po' di più da questo punto di vista.


Il primo libro che ho letto è stato un errore. In tutti i sensi. Una delle mie più grandi rovine è la newsletter di Amazon, che ogni giorno mi propone un'offerta. La cosa interessante però non è l'offerta in sé, ma i libri consigliati, che rimpinguano sempre le mie già infinite wishlist. Purtroppo, stavolta, invece di cliccare su "Inserisci nella lista dei desideri", per poi andarmi a leggere con calma la trama, ho cliccato su "Acquista con un click", spendendo ben SEIEURIENNOVANTACENTESIMI!!!



Potete immaginare la mia reazione:







Ora, dal mio punto di vista, tale cifra per un ebook è davvero ma davvero ASSAI! Potete ben capire che le mie aspettative non erano alte, DIPPIU! E, ovviamente, sono state disattese.



La memoria incancellabile dei sogni di Emily Coin






TRAMA (da Amazon)



"È come se i sogni avessero una memoria migliore della nostra, trattengono tutti i dettagli che abbiamo dimenticato. Come quella macchia di vino sul divano di velluto verde, o come il lampo di luce negli occhi di Aidan quando facevamo l'amore." Quei dettagli, trascurabili o incredibilmente preziosi, sono tutto ciò che è rimasto a Madeleine dopo che Aidan se n'è andato, travolto da una valanga sul monte McKinley. A nulla è servito chiedergli di non partire, a nulla è servito quello strano presentimento che l'aveva messa in guardia. Eppure lui aveva promesso di tornare da lei, qualunque cosa fosse successa. Ora non resta che aggrapparsi ai ricordi, e cercare sostegno nell'affetto di J.C., migliore amico di Aidan e suo compagno nella scalata. Distrutto dal senso di colpa, J.C. si odia per non avere saputo salvare l'amico, e ancor di più perché ciò che prova per Madeleine non è semplice affetto. Ora che lei è rimasta sola, qual è la cosa giusta da fare? A complicare la situazione, un giorno un uomo bussa alla porta di Maddie, e le rivela cose che solo Aidan avrebbe potuto conoscere...



Ovviamente sono stata attratta dal titolo e dalla copertina. Anche la trama non è poi così male. Peccato che il libro è assolutamente insulso e mediocre. Ed è un peccato perché la storia, a mio parere, aveva un gran potenziale.
Aidan è uno scalatore, sciupafemmine incallito, che si accorge di non poter fare a meno di Maddie solo quando si ritrova faccia a faccia con la morte. Sposarla e avere un bellissimo bambino con lei non è abbastanza. Aidan non può fare a meno del brivido che gli dà un'imponente parete di roccia davanti a lui e cerca sempre sfide apparentemente impossibili. Non desiste nemmeno quando sua moglie lo supplica di non partire per la sua ultima spedizione, dalla quale non tornerà mai più.
Da questo punto il libro prosegue su due strade diverse e parallele. Da una parte c'è Maddie con i suoi ricordi ed il suo dolore. Dall'altra c'è la storia di Nicholas, vittima di un incidente stradale, avvenuto lo stesso giorno della valanga sul monte McKinley, valanga che lui rivive nitidamente nei suoi incubi, ogni notte, il momento in cui Aidan prende possesso della sua mente, stabilendo una connessione con lui, che, privo dei suoi ricordi, si ritrova sospeso quasi tra due mondi. In lui insomma Aidan trova un modo per ritornare dalla sua famiglia, per assicurarsi che stiano bene e che non si lascino sopraffare dal dolore.
Mi è piaciuto tantissimo leggere come Aidan e Maddie si sono conosciuti, come si sono innamorati, abbandonandosi ad una passione travolgente, finendo per farsi male e ritrovarsi per poi perdersi di nuovo. Ognuna di queste sensazioni viene vissuta appieno da Nick, che sente sempre di più la necessità di conoscere la donna che appare così nitidamente nella sua mente.
In tutto questo c'è una stonatura che ha reso l'intero libro davvero sgradevole: J.C, il migliore amico di Aidan, innamorato, ovviamente, di Maddie sin dall'inizio, che non perde tempo a fornirle una spalla su cui piangere, un torace su cui dormire ecc ecc ecc...
L'intreccio tra reale e surreale mi aveva colpita inizialmente, ma poi il tutto si è rivelato di una banalità assurda. Finale scontato e storia che, in generale, mi ha lasciato davvero poco.



VOTO: 2/5



Allegiant di Veronica Roth







TRAMA (da Amazon):



La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il “sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.



Decidere di leggere il volume conclusivo di una saga non è mai facile, soprattutto se la stessa ci era piaciuta molto, inoltre il tempo trascorso tra Insurgent ed Allegiant non ha aiutato affatto. Fortuna che in mio aiuto è venuta Monica (di BooksLand), che mi ha fatto un rapido riassunto, rinfrescandomi la memoria.
Nonostante ciò, dopo poche pagine ho dovuto fare una pausa, anche perché leggevo reazioni non troppo incoraggianti di chi lo aveva terminato. Poi però la curiosità ha preso il sopravvento e infatti, dopo una nottata, mi sono ritrovata così:






Ho amato questo capitolo conclusivo, quasi fino alla fine, Cin cui l'ho odiato. Nonostante ciò, è stato semplicemente perfetto.
Se in Divergent è Tris la protagonista, ed in Insurgent l'attenzione si sposta su Quattro, in Allegiant i riflettori sono puntati su entrambi e la storia va a scandagliare ogni più recondito angolo delle loro menti. Pensieri, paure, speranze e amore, grande protagonista della storia, in ogni sua forma.
Nulla è lasciato al caso, ad ogni azione segue una reazione precisa. Tutto procede con una precisione chirurgica, in un crescendo che fa salire la tensione alle stelle.
Se non avete letto questa trilogia, se vi piace il genere distopico, arricchito da una storia d'amore che non ha nulla di scontato e stucchevole, allora ve la consiglio calorosamente.



VOTO: 5/5



E voi cosa avete letto lo scorso mese? Avete qualche libro da consigliarmi?

Come ben sapete anche io ho letto Insurgent, e sono totalmente innamorata di questo libro.. anzi di tutta la trilogia! Per quanto riguarda il primo libro letto da Miki, credo che me ne terrò alla larga, sia mai che vado a spendere anche io 7 euri per sbaglio ;)
Alla prossima
Monica e Miki 

martedì 18 marzo 2014

L'angolo di Miki


Buongiorno a tutti!
Sappiate che ho la casella di posta invasa dalle foto delle vostre Cover *_______* sono tutte stupende, non so proprio come farò a decidere e mi sa tanto che dovrò dare qualche premio di consolazione!


Oggi vi propongo le letture di Febbraio della nostra Miki, lascio subito a lei la parola. 



Febbraio è volato. E non solo perché è stato di soli 28 giorni. Ma anche perché sono stati 28 intensissimi giorni.
C'è stato un momento in cui ho pensato che non avrei scritto questo post, che non sarei riuscita a finire nemmeno un libro. Invece eccomi qui, puntuale a scrivere questo breve riepilogo.
Come vi ho spesso detto, forse sempre, ci sono diversi fattori che influenzano e determinano la scelta di un libro: lo stato d'animo, la trama, l'autore/autrice, la copertina, le opinioni o i consigli degli amici, le tematiche affrontate.
Per entrambi i libri di questo mese è stato proprio l'argomento trattato determinante nella scelta.

Peccato però che i risultati siano stati diametralmente opposti.

- Perdersi di Lisa Genova (titolo originale Still Alice)




TRAMA (da Amazon)

Alice è una scienziata di grido, un nome famoso nel campo della psicologia cognitiva. Pian piano si rende conto che sta perdendo la memoria. All'inizio è solo una parola sulla punta della lingua che non riesce a venire fuori, poi inizia a dimenticarsi gli orari delle lezioni ad Harvard e, infine, la strada di casa. Dopo una diagnosi di Alzheimer precoce Alice sa che perderà il suo mondo e i suoi familiari che, dal canto loro, non riescono ad accettare la situazione. Una storia profondamente toccante che ha già conquistato milioni di lettori in tutto il mondo.

Lisa Genova è una Neuropsichiatra specializzata nel trattamento di malattie neurodegenerative. In Still Alice, suo primo romanzo e successo editoriale, protagonista è un impietoso Alzheimer precoce che colpisce una mente brillante come quella di Alice, appunto, una psicologa, docente ad Harvard, che ha fatto della sua conoscenza le fondamenta per la realizzazione personale. Una vita attiva scandita dalla ricerca e dallo studio. Una vita che comincia a precipitare, a disperdersi nella nebbia di ricordi dimenticati.
Chi ha vissuto da vicino il dramma di una malattia del genere procede difficilmente nella lettura. O almeno a me è successo così. E' difficile vedere lì, nero su bianco, cose che hai vissuto e che magari cerchi di relegare in un angolino nascosto della memoria. La Genova non tralascia nessun aspetto della malattia, da quello più intimo e personale, vissuto da Alice, nella terribile consapevolezza del suo perdersi, a quello più scientifico delle terapie, delle sperimentazioni e dei test cognitivi. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui l'autrice pone l'attenzione sulle conseguenze che la diagnosi ha per la famiglia. Alice è sposata e ha tre figli ed è positiva alla mutazione ps1, questo vuol dire che Anna, Tom e Lydia possono aver ereditato la stessa mutazione. Nel 50% dei casi. Diagnosi di questo tipo non sono mai individuali ma familiari e al dolore di vedere una mamma svanire nella foschia della mente, si unisce l'angoscia, la paura, il terrore di condividere lo stesso destino.
Nonostante la difficoltà che ho riscontrato nella lettura, legata esclusivamente a motivi personali, ho amato questo libro, il modo in cui affronta l'evoluzione della patologia, il modo in cui approfondisce e delinea lo spessore psicologico dei personaggi. Leggendo, ci si scontra con una grande varietà di sensazioni e sentimenti, dalla rabbia all'angoscia, dall'amore all'odio, dalla tenerezza alla pena, passando attraverso un'infinità di sfumature. Lo stile è essenziale, ma non mancano passaggi descrittivi perfettamente incastonati con il resto della narrazione. I dialoghi non sono mai superflui o scontati, e pongono l'attenzione sull'importanza delle parole, che, spesso, diamo per scontate.
La bellezza di questo libro, a mio avviso, sta anche nel finale, che arriva al momento giusto e nel modo giusto, lasciando il lettore a riflettere sulla potenza dell'amore, in ogni sua forma.

VOTO: 4,5/5

- Mi si è fermato il cuore di Chamed 




TRAMA (da Amazon)

Una storia vera, un libro che tocca le corde più profonde dell'anima
Il dolore era così potente che mi pareva di impazzire
La vita di Chamed è stata sfortunata. Ancora bambina, le viene diagnosticata una poliomielite incurabile. 
E invece, grazie al suo coraggio e alla forza del padre, riesce a guarire e camminare di nuovo. Ma la cattiva stella sotto cui è nata pare non volerla abbandonare: a soli quattordici anni perde i genitori in un incidente d’auto. Essere affidata a una zia coincide con l’inizio del suo incubo: odiata, disprezzata e maltrattata da chi invece dovrebbe amarla, Chamed tenta il suicidio e subito dopo viene internata in manicomio. La legge Basaglia non è ancora entrata in vigore, e la ragazza va incontro all’inferno vero e proprio: violenze, abusi e l’immancabile elettroshock. Eppure, nonostante tutto, Chamed riesce a trovare il modo per denunciare i suoi aguzzini, grazie all’aiuto di un medico illuminato che la adotterà e le darà modo di ricominciare a vivere. Finché l’amore sembrerà illuminare la sua vita. Una storia vera, una testimonianza toccante sul dolore, sulla forza e il coraggio che sono in ognuno di noi.
Una storia che ha commosso migliaia di lettori. 
Il racconto in prima persona di Chamed spacca il cuore.
«Sono passata attraverso il tunnel di un dolore che scava dentro, e mi porto dietro cicatrici indelebili. Penso che l’uomo non sia nato per soffrire, ma per la felicità.»
Chamed
Alcuni lettori hanno scritto:
«È un po’ come il Diario di Anna Frank nell’era dei manicomi.»
«Chamed, vorrei tanto poterti conoscere e abbracciarti forte!»
«Sono rimasta senza parole, mi chiedo quante persone sono sparite in questi luoghi di inumana tortura.»
Una scheggia nel cuore che non si può estrarre. Come si può morire senza aver vissuto?
«Come si potevano ritenere moralmente accettabili questi centri dove si infliggevano torture tali, come si poteva lasciar liberi questi animali, perché di esseri umani non si può certo parlare, di sfogare le loro più perfide bassezze su persone inermi…»
Chamed è lo pseudonimo dietro al quale si cela la protagonista di Mi si è fermato il cuore. Che è il racconto vero della sua vita. Il libro, pubblicato nel 2012 da un altro editore, ha riscosso un notevole successo tra i lettori, occupando per molti mesi le classifiche dei libri più venduti sugli store.


Ho dovuto riflettere moltissimo su cosa scrivere di questo libro. Non è stato facile. Quando l'ho finito, ero così arrabbiata che le parole mi sarebbero scivolate via senza filtro. Il rischio di risultare, cattiva, insensibile e unpolitically correct era davvero alto.
Perché l'ho scelto?
Ero alla Giunti a cercare l'ultimo capitolo della Multiversum Saga, Utopia, e non c'era. Sconsolata, ho fatto un breve giro del negozio e l'occhio mi è caduto sui colori della cover, studiata ad arte ovviamente. Il prezzo era molto basso e quando ho aperto la seconda di copertina è bastato un nome per convincermi ad acquistarlo: Basaglia.
C'è stato un periodo in cui ero letteralmente ossessionata dalla figura di Franco Basaglia. Ho visto documentari, letto articoli, ho avuto la grande fortuna di conoscere suoi collaboratori e mi sono fatta un'idea abbastanza precisa dell'importanza che quest'uomo ha avuto nella storia della medicina italiana.
Potete capire quindi come questo libro è stato per me come il miele per le api.
E' molto breve, si legge in un paio d'ore, ma sono state due ore che avrei tranquillamente potuto dedicare ad altro.
Non c'è cosa più brutta per una vittima di subire anche la violenza dell'incredulità, per questo non voglio esprimere ciò che penso sulla veridicità di questa storia. Voglio soffermarmi, invece, sulla trama, sullo stile, qualora ce ne sia uno, e sul modo in cui la storia è raccontata.
Probabilmente i fatti narrati si collocano temporalmente nei primi anni '70, ma non vi è alcun elemento che faccia percepire tale collocazione, anzi, alcuni termini risultano assolutamente anacronistici e fuori luogo.
I dialoghi sono inverosimili e spesso stucchevoli, non si armonizzano con la narrazione e non contribuiscono ad una conoscenza approfondita del personaggio. L'insistenza su particolari macabri è gratuita e spesso esagerata e non trasmette alcuna sensazione se non quella di fastidio. Frasi brevi, punteggiatura errata, tempi verbali pescati a caso come i  numeri della tombola e parecchi refusi rendono la lettura spiacevole e irritante. Mi chiedo se sia stato fatto un editing di questo libro e, se sì, chi sia la mente illuminata.
I personaggi sono talmente privi di carattere, di spessore psicologico da essere praticamente vuoti. tante comparse che vedi e ti domandi cosa ci facciano lì, che senso abbiano. "Nessuno" è la risposta che mi sono data.
L'internamento in manicomio, ovvero il motivo per cui ho acquistato il libro, è una brevissima parentesi a fine libro, che scivola via lasciando stupefatti. E di certo non per l'esperienza narrata. Non mi piace quando si aggiunge violenza alla violenza, quando si amplificano gli orrori per far sembrare le cose più brutte di quello che sono, perché si rischia poi di esagerare. Ed è questa la sensazione che ho avuto leggendo.
Potrei andare avanti con l'elenco di tantissime altre cose che non ho apprezzato di questo libro, ma mi fermo qui. Posso solo concludere che non mi ha lasciato nulla, se non tanta, tantissima rabbia.

VOTO: 1/5 (per l'eventualità che sia tutto vero).

E voi che avete letto questo mese?


Devo dire che Miki mi ha davvero incuriosita con il primo libro, ma per il momento è una lettura un po' troppo "dolorosa" per la sottoscritta. Mentre per quanto riguarda il secondo, non ero particolarmente ispirata neppure prima della lettura di questa recensione.. me ne terrò sicuramente alla larga. 
Al prossimo mese. 
Monica e Miki