martedì 30 settembre 2014

Crossing Reviews #13

Buongiorno lettori!
Ritorna oggi, dopo una breve pausa dovuta alle vacanze estive, la rubrica “Crossing Reviews” in collaborazione con Lucrezia de “Il libro che pulsa”.



L'idea nasce dalla voglia di far conoscere ai miei lettori, libri diversi da quelli che vi presento di solito. Per questo motivo, alla fine di ogni mese, il mio blog ospiterà una recensione pubblicata da Lucrezia, e il suo blog farà lo stesso con una delle mie! 

In questo modo avrete la possibilità di conoscere meglio lei, e al tempo stesso di venire a conoscenza di altri libri!

Lucrezia, come sempre, ha letto tanti libri interessanti questo mese, ma una recensione mi ha colpito più delle altre e devo assolutamente postare quella.
Prima di tutto perché il libro mi interessava molto, in secondo luogo perché la recensione è NEGATIVA e penso sia giusto condividere anche quello che non ci è piaciuto.

Prima di leggerla pensavo di acquistare questo libro, dopo averla letta mi sono detta “Una volta tanto mi sono salvata e non ho buttato via dei soldi”

Il libro in questione è “Lo strano caso dell’apprendista libraia”

Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero...


RECENSIONE: 


Detesto iniziare le recensioni con una premessa, perchè, quando succede, significa che quel libro non mi è piaciuto. La sensazione è brutta, mi svuota e la parte istintiva prende il sopravvento su quella razionale.
Quanto vorrei leggere dei capolavori, o comunque bei libri, per poi consigliarveli e incuriosirvi, ma spesso non sono così fortunata e tocca anche parlarvi di brutti libri. 
Cercherò di essere il più chiara possibile per spiegarvi le mie ragioni.
Avviso che potrò risultare spietata e per farlo dovrò fare anticipazioni... quindi, se intendete leggere questo libro o lo state facendo, NON LEGGETE QUESTA RECENSIONE. 
Ormai si sa, i titoli vengono quasi messi a caso e, complici delle ottime copertine, ingannano il lettore. Ti aspetti di avere tra le mani un libro che parla di amore per i libri, di una ragazza "particolare" che si avvicina alla lettura, e pensi di dare una spiegazione al titolo.
E siamo totalmente fuori strada!
Esme, la nostra protagonista, è una giovane studentessa di ventitré anni. Ha un ragazzo, se così vogliamo chiamarlo, di nome Mitchell e i suoi occhi hanno la forma di due cuoricini quando è vicina a lui.
Tutto cambia quando lei si scopre incinta e Mitchell decide di lasciarla, anche se non è ancora a conoscenza della gravidanza.
Per poter mantenere gli studi e la gravidanza, Esme trova lavoro presso La Civetta, una piccola libreria dell'usato nell'Upper West Side.
Mitchell verrà a sapere della gravidanza di Esme e cercherà di riconquistarla, chiedendole la mano.
Quale scelta prenderà Esme?

Dopo aver fatto un riassunto del libro, ecco che vado ad analizzare i vari punti.

Esme è una totale rincoglionita, con la dignità sotto le scarpe, e con un cervello da criceto. Anzi, offendo i criceti così. 
Il libro inizia con lei che deve pranzare con il suo ammmmore Mitchell. Lui è il classico tipo bello e spudoratamente ricco. Dovete sapere che il signor Mitchell non ama portarla nei ristoranti di lusso, solo al primo appuntamento, poi, per i futuri incontri, ritaglia un'ora di tempo in qualche trattoria.
Esme ancora si domanda: "ma come mai ha chiesto di uscire con me?"  o "ma come mai è interessato a me. A tipi come lui dovrebbero piacere delle modelle". Le solite palle, insomma.
Giuro che volevo abbandonare il libro già da pagina 26, quando l'autrice ci descrive Mitchell in tutta la sua stronzaggine, ma soprattutto una Esme che pende dalle sue labbra. 
Della serie: più sei stronzo e più mi piaci.
Esme, durante il suo pranzetto, ha un dubbio atroce: ma sono incinta?
Perchè il ciclo dovrebbe arrivarle proprio in quel momento e non è ancora arrivato, e allora si fa una serie di seghe mentali: ma devo dirglielo? L'abbiamo fatto solo una volta! Dopo compro un test!
Ma se ti devono arrivare oggi che cacchio vai a pensareeeeeeeeeeee! 
E mentre la sua testa si fa dei giri assurdi, ha un improvviso e intenso desiderio sessuale... non solo per Mitchell, ma anche per il cameriere e il ciccione seduto vicino alla finestra!
...
...
...
AHAHAHAHAHAHAH Ma che boiata è?!?
Esme cerca di far capire a Mitchell che, insomma, vorrebbe consumare a breve, ma cosa ottiene come risposta?
"Esme, non posso. Ho lezione alle tre!"
Scusa?!?

Ho appena descritto le prime trenta pagine, e già l'autrice mi ha stancata. Brava nelle descrizioni, ma banalissima nella storia narrata. Diciamo anche impedita.

Esme, quando scoprirà di essere incinta, decide di informare Mitchell, ma non riesce a dirglielo in tempo.
Lui ha già deciso: la vuole scaricare perchè a lui piace il sesso sporco e non la eccita.
...
...
... 
BAUAHUAHAUAHAU No, veramente sono ancora senza parole!

Allora a Esme non resta che cercarsi un lavoro e il destino la guida alla Civetta, la piccola libreria dell'usato della città.

Lì Esme troverà la sua pace, peccato che di libri ne capisca davvero poco. Non so se l'autrice non abbia giocato bene le sue carte, ma quello che mi ha trasmesso è niente. Non ho sentito questo amore per i libri, non ho sentito la passione per la lettura. Sì, ci sono delle piacevoli descrizioni e scene ambientate in libreria ma niente di più.
Pensavate di aver fatto fuori Mitchell, vero? E invece, no! ... Lui è peggio della muffa.
Rispunta all'improvviso appena scopre della gravidanza di Esme e lui, oddio oddio, le rivela di essere perdutamente innamorato di lei. (Il ragazzo ha i tempi lunghi per capire u.u)
E da questo momento in poi seguiranno una marea di CAZZATE!
Mitchell che chiede la mano di Esme.
Esme che "Oddio, ma quanto sei figo".
Mitchell che continua a fare lo stronzo.
Esme che "Facciamo sesso di continuo".
Mitchell che ha una madre ancora più stronza, e tratta Esme di cacca.
Esme che "Sono innamorata di lui".
Mitchell che le confessa di essere attratto da altre donne e vuole fare sesso a tre, mentre una donna bacia la pancia di lei.
Esme che "ma forse dovevo dire di sì, sto sfuggendo a nuove esperienze?"
Mitchell che la lascia con la scusa: Io ero incantato ma adesso mi sono svegliato dall'incantesimo. Niente matrimonio!
...
...
...
Nasce la bambina. Fine!

Allora, credo di essere stata cattiva, ma non sono riuscita a calmarmi una volta iniziata la recensione.
Lo strano caso dell'apprendista libraia poteva essere chiaramente intitolato I deliri ormonali di una bimbaminchia!
Un libro ingannevole, della libreria ci sarà qualche scena buttata a caso, giusto per ricordare "Ah, ecco perchè avevo comprato questo libro".
Non mi ha emozionato, non mi ha trasmesso nulla se non tanta rabbia e presa in giro. 
Le parti e alcuni personaggi della libreria non mi hanno minimamente toccata, sembravano un tentativo ridicolo di prenderci per i fondelli.Gli editori devono smetterla di illudere i lettori, scrivendo quarte di copertina incantevoli pur di far vendere!
L'autrice non è riuscita neanche a salvare la sua protagonista. L'ha resa stupida e irritante fino alla fine, l'ha ridicolizzata facendola correre dietro a un uomo viscido e insulso.
Mi dispiace ma una lettura pessima. Forse una più brutta del 2014.

Lu, ti ringrazio per questa tua recensione, mi hai fatto ridere fino alle lacrime e soprattutto mi hai salvato da un acquisto poco felice. 

Al mese prossimo!
Monica e Lucrezia 

2 commenti:

  1. Ossignur! Non sapevo se ridere o piangere! :)
    La copertina è bella, così come il titolo, totalmente fuorvianti O_O
    Non so, ma mi aspettavo qualcosa di diverso... invece questo libro sembra un brutto concentrato di stereotipi: la protagonista ingenua e sprovveduta che s'innamora del riccone stronzo. Lui che la tratta male, un po d'elastico, mettiamoci in mezzo un po' di sesso e parolacce, che vendono, un bambino che impietosisce, ambientiamolo in una libreria che gli diamo un tono e via...
    C'è di meglio in giro, peccato che si trovino anche libri come questo.

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  2. Bene quel "SE VOLETE LEGGERE QUESTO LIBRO NON LEGGETE QUESTA RECENSIONE" mi ha fatto fermare giusto in tempo...! Appena lo avrò letto tornerò;)

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