Buongiorno e buon Lunedì a tutti.
Come è iniziata la vostra settimana? Io questa notte ho dormito pochissimo, e
quindi questa mattina mi sento leggermente sfasata, spero di riprendermi nell’arco
della giornata (o eventualmente di potermi infilare a letto quanto prima).
Meglio se parliamo di libri. Oggi vi lascio il mio pensiero
sul secondo libro letto per il Project 10 books, e per fortuna è un’altra
recensione positiva.
Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando - pochi mesi fa - il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome - Andrej - e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante.
Dopo lo struggente “Le stanze buie” e l’inquietante “Acquanera”
avevo assolutamente bisogno di una lettura leggera. Proprio per questo mi sono
buttata su “Meno cinque alla felicità” di Virginia Bramati.
Nonostante il libro riporti alcuni personaggi del primo volume
scritto della Bramati “Tutta colpa della neve”, che io non ho ancora letto,
devo dire che questo secondo libro si legge tranquillamente e anche se non
sapevo nulla dei protagonisti citati non ho avuto difficoltà nel leggerlo.
La storia è leggera e piacevole, una piccola favola in stile
natalizio che mi ha fatto venire voglia di scendere in cantina per recuperare
albero, addobbi e luci.
Lo stile della Bramati è davvero semplice, eppure la magia
che pervade tutto il libro mi ha coinvolta e rilassata. Questo è proprio uno di
quei libri adatti al periodo delle feste, ma anche no. Una lettura dolce e
romantica, che vi farà sognare ad occhi aperti.
Unico punto negativo, forse, è che avrei voluto un romanzo
un po’ più lungo. Le vicende si svolgono velocemente, i cinque giorni passano
troppo in fretta e in un attimo è già Natale.
In queste cinque giornate succederà un po’ di tutto,
amicizia, amore, litigi, sullo sfondo di un paesaggio innevato e con tre oche
impertinenti a fare da testimoni.
Lo consiglio a chi ha voglia di staccare un po’ dalla
routine di tutti i giorni e a chi si sente natalizio 365 giorni l’anno!
A presto
Monica
Monica
molto carino, si!"
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