lunedì 6 luglio 2015

Ritratto di Signora

Buongiorno carissimi, oggi è il mio turno e sarò io a parlarvi di una donna speciale.
Spero che la sua storia possa conquistarvi come ha fatto con me!

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Quando ero piccola, di solito, i miei genitori mi mandavano al mare con la nonna. 
Ora, voi dovete sapere, che la mia nonna (tuttora viva e vegeta alla veneranda età di 93 anni), non è la classica nonna delle favole. 
Non ha i capelli bianchi, non è particolarmente sdolcinata e non lo era neanche una trentina di anni fa, quando portava me e mia cugina a Rimini.

Se c’è una cosa che ricordo di quelle vacanze estive è il cinema all’aperto… e cosa poteva farci vedere la nostra dolce nonnina in un luogo di mare? Film come “L’orca Assassina” “Lo squalo 1-2-3” vi dicono qualcosa?

Secondo me il suo intento era quello di tenerci recluse sotto l’ombrellone, in modo da poter fare gossip con le vicine di lettino e non dover correre dentro e fuori dall’acqua ogni tre secondi. 
Devo dire che il suo piano malefico era perfetto, perché una volta che vedi lo squalo aprire la bocca e inghiottire decine di persone, con tanto di sangue e urla strazianti, la voglia di andare in acqua ti passa eccome.

Tutta questa premessa, un po’ insolita, è dovuta al fatto che oggi vorrei parlarvi di una donna molto coraggiosa, che risponde al nome di Bethany Hamilton.

Bethany è una surfista professionista, e ho conosciuto la sua storia attraverso il film “Soul Surfer”, con la splendida AnnaSophia Robb.
Quando aveva tredici anni, Bethany, che da sempre sognava di diventare una surfista professionista, era in acqua e si stava riposando sulla sua tavola da surf. Improvvisamente qualcosa la trascino sott’acqua, e Bethany ne riemerse con il braccio sinistro completamente amputato all’altezza della spalla. Uno squalo l’aveva attaccata.
Per fortuna Bethany non era sola, la sua migliore amica e la sua famiglia erano con lei.
L’aiutarono a tornare a riva, e quando la ragazzina arrivò all’ospedale aveva perso il 60% del sangue presente nel suo corpo. 
Il fatto che Bethany sia sopravvissuta quel giorno può essere definito un miracolo, dovuto anche alla prontezza di chi l’ha soccorsa e alla bravura dei medici che la operarono.
Ora, provate ad immaginare quanto deve essere stato difficile, per questa ragazzina che era poco più di una bambina, trovare la forza di andare avanti.

Non solo non poteva più surfare (si sa che l’equilibro per un surfista è tutto), ma doveva fare i conti con un corpo completamente diverso e una menomazione non facile da mostrare.

Eppure Bethany non si è arresa. Con forza e coraggio, sostenuta dalla sua famiglia, è rientrata in acqua. Già solo per questo le darei una medaglia: io ero terrorizzata dopo aver visto un film, lei è stata realmente attaccata e ferita.
Con determinazione, e grazie all’aiuto di suo padre che le ha costruito una tavola da Surf su misura, Bethany ha ripreso in mano la sua vita. Allenandosi costantemente, un anno mezzo dopo l’incidente, Bethany ha partecipato alla sua prima gara ufficiale.

Una ragazza forte, coraggiosa, che ha guardato in faccia tutte le sue paure e non si è arresa. Vorrei più
esempi sportivi come il suo a questo mondo. Vorrei più donne come lei…
Bethany continua a competere, si è sposata, e da qualche giorno è anche diventata mamma. Le sue meravigliose foto con il pancione in acqua mi hanno profondamente commossa.

Non so se i piani diabolici di mia nonna fossero tanto adatti a due bambine di undici e sei anni, ma dopo tanti anni ricordo con piacere quelle estati. Sono convinta che lo squalo abbia attaccato Bethany magari perché infastidito dai suoi movimenti, e sono felice che lei abbia trovato la forza per reagire e tornare a fare quello che più ama. Ogni giorno ci possono capitare cose orribili, ma possiamo prendere esempio da ragazze come lei, e non arrenderci… tutti abbiamo diritto ad una seconda possibilità. 
 

 
A presto
Monica


Come sempre potete trovare questo post sui blog: Miki in the Pink Land, Un libro per amico, Sta sera cucino io e Franci lettrice sognatrice.
Al prossimo appuntamento.
Monica, Miki, Dani, Fede e Franci 

5 commenti:

  1. Sono rimasta molto affascinata anche io da questa storia, amo le donne coraggiose!
    Se posso ti consiglio di leggere "Più profondo del blu", di Jill Hucklesby. Non è una storia vera, ma l'ho trovata molto toccante :)

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    1. Letta la trama, direi che è il libro che fa per me.. preparo i fazzoletti ç_ç

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  2. questa si che è una storia che insegna a non mollare mai!

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    1. E' vero.. Bethany ha avuto davvero tanto coraggio :)

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  3. Complimenti per la scelta, zia mia. Sono rimasta particolarmente colpita da questa storia e non vedo l'ora di vedere il film. E grazie per mettere ogni volta un pezzettino di te stessa.

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