Oggi sono proprio felice di postare questa bella notizia sul blog. Lo abbiamo atteso per tantissimo tempo, in tanti non vedevamo l'ora di avere tra le mani il seguito di uno dei libri che più ci hanno entusiasmato negli ultimi anni, ed è finalmente arrivato il SUO momento.
L'Albion college riapre i battenti, e Bianca Marconero ci riporta in quel mondo magico che tanto ci è mancato.
IN LIBRERIA DAL 29 OTTOBRE
Marco Cinquedraghi e i suoi amici hanno scoperto di essere portatori di una
peculiarità genetica che si fonda nella leggenda. Sono le nuove incarnazioni di Artù e
dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma qual è il prezzo del loro privilegio. A cosa si deve
rinunciare per guadagnarsi un destino già scritto? Marco preferisce non chiederselo.
Saranno gli errori commessi e le bugie a trascinarlo in una spirale che lo obbligherà ad
aprire gli occhi, mentre anche l'eredità di mago Merlino si risveglia e reclama il proprio
tributo. Tra amicizie che si incrinano, amori condannati per le colpe del passato,
l'ombra di una fata leggendaria e un'indagine su una morte sospetta che sembra
portare a una tragica verità, i ragazzi dell'Albion College proseguono il loro cammino
per diventare grandi. Ma capire cos'è la vera grandezza comporta un sacrificio che
ognuno di loro dovrà affrontare da solo, per salvarsi.
Pagine 512 - € 14,90 (e.book € 2,99)
Ma le sorprese non finiscono qui! Nel caso vogliate preordinare una copia autografata, con tanto di citazione dell'autrice e segnalibro esclusivo, vi basterà recarvi sul sito della Limited Edition e fare il vostro ordine:
Questa mattina ho deciso di rispolverare la mia vecchia rubrica "Cover IN - Cover OUT". Tra la pausa del blog, e il poco tempo a disposizione nei mesi precedenti, questa rubrica non viene postata da tanto tempo (Gennaio 2015 o.o)... direi che è arrivato il momento di ripartire.
Per la cover IN ho scelto due copertine diverse tra loro, ma che adoro. Eccole qui:
"Serafina" and the Black Cloak mi ha colpito per la sua originalità. Mi piace la casa misteriosa sullo sfondo e anche l'immagine della bambina (?) inserita sopra. Belli i colori.. insomma promossa a pieni voti.
"Circus Mirandus" è altrettanto particolare, ovviamente quelle righe ricordano il tendone del circo e l'insieme è davvero gradevole.
Ecco le cover OUT:
Tra "L'uomo pizza" e "Il pokemon assassino" non saprei cosa scegliere. Ma si possono creare delle cover così brutte?
A questo punto lascio a voi la scelta. Votate la più bella e la più brutta di questo mese.
oggi ho pronti per voi tanti bei libri da scoprire. Non potendo comprare nulla per via del project, mi sbizzarrisco a far aumentare la mia wish-list. Quando potrò comprare di nuovo sarà un vero salasso.
Mettetevi comodi perchè ci sono libri per tutti i gusti + 1 ;)
IN LIBRERIA:
I tre volumi che vado a presentare sono già disponibili nelle librerie e in tutti gli store on-line. Molto diversi tra loro, ma sembrano tutti davvero interessanti.
Rose è delusa dalla sua vita pur non avendone motivo: ha una bella famiglia e una deliziosa casa in un bel quartiere. Ma per Rose questa vita ordinaria è messa in ombra dalla sua altra vita, quella che vive ogni notte nei suoi sogni. Da bambina, in seguito a un incidente, ha iniziato a sognare una meravigliosa isola ricca di avventure. Su quest’isola non è mai stata sola: c’è sempre stato Hugo, un ragazzo coraggioso che cresce assieme a lei negli anni fino a diventare il suo eroe. Ma quando Rose incontra casualmente Hugo nella vita vera i suoi sogni e la vita reale cambieranno per sempre. Si trova infatti davanti l’uomo che ha condiviso le sue incredibili avventure in luoghi impossibili, che è cresciuto assieme a lei, ma ambedue sono molto diversi da come si erano immaginati. Il loro incontro casuale dà il via a una cascata di domande, bugie e a una pericolosa ossessione che minaccia di rovesciare il mondo di Rose. Lei vorrà veramente perdere tutto ciò che le è caro per capire lo straordinario rapporto che li unisce?
Sorretto da un’immaginazione vibrante e da una scrittura poetica, Hugo e Rose è un romanzo che resterà impresso a lungo nella mente dei lettori. Pagine 330 - € 15,30
Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da
uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che
si era conquistata è in pericolo, e lei sente il richiamo del suo vecchio
insidioso nemico, l'alcol. L'unica persona con cui Julia può parlare di Kate è
Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di
tutti. È lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere
mille vite. Andava on-line fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva
uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e, usando le
credenziali della sorella, decide di provarci anche lei, e vivere per una volta
la vita, almeno quella virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle successo.
È così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli
ultimi amanti di sua sorella. All'inizio, lo tratta con sospetto, poi pian
piano tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando
Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che
adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che
hanno fatto del male a sua sorella. Pagine 447 - € 16,92
Il morbo di Huntington. Una malattia neurodegenerativa che non lascia scampo. È la scoperta che fa Mara, madre di una bambina piccola, e che le distrugge i sogni e il futuro. Tanto che l'unica decisione possibile è quella di arrestare la malattia prima che sia lei a fermare tutto, prima che le rubi se stessa. E dire addio a Tom, suo marito, e a Laks, la sua adorata bambina adottiva. Perché Mara si è data un tempo: e ora quel tempo è arrivato. Mancano solo cinque giorni.
Prima che passino, però, ci sono molte cose che Mara non ha ancora vissuto. Come l'incontro con Scott, un uomo che a sua volta sta per perdere qualcosa di molto prezioso. Il suo bambino in affido, Curtis, sta per tornare da dove è venuto, alla madre vera che ora lo reclama. E anche Scott, come Mara, ha solo cinque giorni per dire addio.
Le loro due storie si intrecceranno, tessendo un filo rosso di amore, speranza, e amicizia, che accompagnerà entrambi nel momento più difficile. Cinque giorni ancora è la storia di tutto questo: un romanzo impossibile da leggere senza commuoversi, profondamente toccante, pieno di urgenza, e allo stesso tempo una storia dolce, luminosa e delicata, che resta nel cuore. Pagine 385 - € 16,92
LIBRI IN USCITA:
DAL 15 SETTEMBRE
Una vita senza magia vale la pena di essere vissuta? Micah Tuttle, undici anni e una fantasia sconfinata, crede di no. Per questo ha sempre amato le vecchie storie di nonno Ephraim. Le storie sul Circus Mirandus, un luogo pieno di magia, di animali portentosi e di personaggi indimenticabili. Ma ora nonno Ephraim sta morendo, e la terribile zia Gertrude è arrivata da lontano per prendersi cura di tutti e due. In un attimo la magia dei sogni di Micah sembra svanire, finché il nonno decide di dirgli la verità: il Circus Mirandus esiste veramente e il Mago delle Luci, il più potente illusionista di tutti i tempi, è in debito di un miracolo con lui per via di una promessa fatta molti, molti anni prima. Micah non se lo fa ripetere due volte e con l’aiuto di Jenny, la sua amica del cuore, si mette sulle tracce del circo e dell’uomo che potrebbe salvare la vita di nonno Ephraim. C’è un problema, però: il Mago delle Luci non vuole mantenere la promessa, e tocca a Micah fargli cambiare idea. Ma per riuscirci, lui stesso dovrà convincersi di una cosa riguardo alla magia: solo se ci credi, esiste per davvero. Pagine 320 - € 14,90
DAL 22 OTTOBRE:
Questo libro non ha bisogno di presentazioni. tutti conoscete la meravigliosa storia di Harry Potter. Qual è la novità? Ovviamente le meravigliose illustrazioni. Inutile dire che la nuova edizione sarà mia, poco importa se nella mia libreria non c'è più spazio.. devo averla!
Questo è tutto miei cari, fatemi sapere se ci sono libri che vi possono interessare!
Sfogliando a ritroso il blog mi sono resa conto che è da Aprile che non posto un'anteprima.
Assurdo vero?
Prendo la palla al balzo e riparto con questa rubrica parlandovi di un libro a cui tengo particolarmente.
Forse avrete già visto altre anteprime sui vari blog, in diversi ne stanno parlando, infatti siamo tutti curiosi di leggere questa nuova storia.
Il libro in questione si intitola "La mia musica sei tu", scritto da un'autrice esordiente che ha deciso di mettersi in gioco: Alessandra Angelini.
È difficile essere all’altezza di un padre che è un’istituzione. Lo è per Isabella, cresciuta in una famiglia dove dimostrarsi inappuntabile non è una scelta, ma un dovere. Essere quello che gli altri si aspettano però non è sinonimo di felicità. Il tradimento del suo fidanzato storico le fa capire che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita, trasferirsi a Bologna e cambiare sede di studi sono i primi passi in questa direzione. In una notte che cambia tutto, Isabella conosce Denis, estroverso, vitale, l’antitesi del suo mondo. E in quella notte con lui, infrange tutte le regole. Tatuato e batterista in una punk rock band, i Bad Attitude, Denis non è il genere di ragazzo che possa portare a casa. Ma quando lui è l’unica persona che ti fa stare bene, ti fa sentire giusta, cosa sono le convenzioni? Quando i problemi con la band e una famiglia invadente si fanno seri, l’amore e la passione per la musica basteranno ad aiutarli a realizzare i loro sogni?
Il libro lo potrete trovare su tutti gli store online a partire dal 21 Settembre al prezzo di € 0,99.
Se amate la musica, se amate le storie d'amore un po' complicate, se vi innamorate facilmente dei protagonisti maschili dei libri che leggete, allora non potete assolutamente perdervi questo libro... e poi diciamolo, è ambientato nella mia bellissima BOLOGNA, quale motivo in più volete per acquistarlo?
Spero di avervi convinti! Fatemi sapere cosa ne pensate.
Come ogni primo Lunedì del mese ritorna il nostro appuntamento con "Ritratto di Signora".
Oggi tocca alla nostra Miki, che ci presenta una donna di cui non sapevo assolutamente nulla, ma che mi ha conquistato subito. Un ritratto intenso e non semplice quello scritto da Miki, che si legge tutto d'un fiato e che aumenta la mia curiosità su questa donna. Vi consiglio vivamente di leggerlo con attenzione!
Lascio a lei la parola:
Come ogni mattina, sono i rumori che provengono dalla cucina a svegliarmi. Rose, la cuoca, è la prima ad alzarsi, si mette subito al lavoro per preparare la colazione. Io la seguo a ruota.
Mi alzo, spalanco la finestra e, nonostante la camera non goda di una bella vista, rimango ad osservare per qualche minuto New York, in quel momento magico in cui si intrecciano i cammini delle persone. C'è chi mette fine ad una lunga notte e sta tornando a casa e chi si affretta ad iniziare la giornata. Il tutto circondato da quella che è la stagione che più dona a questa città: l'autunno.
Guardo le foglie per terra e mi chiedo se riuscirò mai a coglierne i colori. Un pensiero breve, da cui vengo distolta subito.
Il signor Smith, circondato dai suoi giornali, se la dorme beatamente. Stasera pagherà cara la sua debolezza, quando la moglie farà i conti e si accorgerà di quante copie gli sono state rubate sotto al naso.
La signora Harris, bambinaia dei Cooper, è già in strada con Alice ed Amber, che assonnate vorrebbero sicuramente tornare a letto piuttosto che andare a scuola.
Mi giro verso destra ed eccole lì. Puntuali, la signora Hockley e la signora Dawson, con le loro orribili volpi spelacchiate attorno al collo, si recano alla parrocchia per la funzione del mattino. Da lontano il loro aspetto sembra sofisticato ma da vicino è solo pretenzioso. I cappotti sono consumati lungo l'orlo e sui gomiti. Le velette dei loro cappellini stracciate in più punti. Le calze in lana grezza hanno sostituito la seta. E nei loro sguardi duri e segnati tutta la rabbia per aver perduto un patrimonio e la dignità in quel maledetto 24 Ottobre.
Vorrei continuare ad osservare, scrutare, scoprire, ma prima il dovere.
Di fronte alla porta della mia stanza, lavata e vestita, liscio le pieghe della gonna, sistemo il colletto della camicia e guardo l'orologio. Trenta secondi. Il tempo di mettere al collo la mia Rolleiflex e sono pronta. Puntuale. Come sempre.
Giro il chiavistello, levo la catena, sblocco la serratura e con un profondo respiro esco fuori dalla mia camera. Dalla mia tana. Dalla mia sicurezza.
Scendo le scale ed entro in cucina.
- Buongiorno Miss Maier
- Buongiorno Rose - dico senza nemmeno sollevare lo sguardo. Aspetto un attimo, trovo la luce giusta e scatto.
Vivian Maier non sarebbe stata nessuno se, quel giorno del 2007, John Maloof, giornalista che voleva scrivere un libro su Chicago, non si fosse imbattuto in lei per caso. A John servivano fotografie per il suo libro e quella cassa piena di negativi prometteva bene. Aggiudicarsela all'asta fu semplice e relativamente poco dispendioso. Una volta a casa, dopo un rapido sguardo, John capì che sfortunatamente lì dentro non c'era nulla che potesse servirgli, ma poco tempo dopo, prestando maggiore attenzione, realizzò che per 380$ aveva portato a casa un tesoro. Seguendo piccoli indizi, scoprendo informazioni importanti, digitalizzando alcuni negativi, John Maloof inizia a sviluppare una vera e propria ossessione per Vivian Maier. Ed è proprio grazie a questa ossessione che oggi sappiamo di trovarci di fronte ad una delle fotografe più talentuose del '900, una pioniera della street photography, una donna misteriosa con una storia singolare ed a tratti controversa. Paradossale, forte, eccentrica, misteriosa, audace, riservata. Questi sono alcuni degli aggettivi usati dalle persone che l'hanno conosciuta e che Maloof ha intervistato. Attraverso queste testimonianze, si può tracciare un ritratto di Vivian abbastanza accurato, che cambia notevolemente con il passare del tempo e che vede emergere delle zone d'ombra, oscure ed inquetanti, tanto da avvolgerla completamente negli ultimi anni della sua vita. Nessuno può dire di conoscerla bene. Non ha mai avuto una famiglia sua e nessun vero amico. C'è chi crede fosse di origini francesi e chi invece pensa che lei si sforzasse a parlare con quell'accento. Alcuni la descrivono come una bambinaia eccezionale, attenta, instancabile. Altri la definiscono paranoica, severa, a tratti cattiva.
"Era come una mamma per noi."
Tutti ricordano perfettamente la sua riservatezza. In ogni casa in cui ha risieduto, la prima richiesta era l'installazione di una serratura alla porta della sua stanza. Nessuno aveva il permesso di entrare lì dentro. E poi c'era la sua Rolleiflex, perennemente al collo, pronta a scattare, la macchina fotografica perfetta per fotografare in incognito. A Vivian bastava abbassare lo sguardo per immortalare la scena. Non necessitava di pose particolari, aspettava solo il momento giusto, spesso lasciando il soggetto perplesso a chiedersi chi fosse quella donna e perché lo avesse fotografato. Bambini, donne, uomini, ricchi, poveri, mendicanti, storpi, il suo obiettivo fotografico non risparmiava nessuno. Era come se Vivian volesse immortalare l'intera gamma delle emozioni umane. E non solo. Miss Maier, così voleva essere chiamata, era un'accumulatrice compulsiva. Ed è proprio grazie a questa sua caratteristica che Maloof ha potuto scoprire così tanto su di lei. Immaginate come sia stato per lui ritrovarsi di fronte ad un magazzino completamente stipato di scatoloni contenenti qualsiasi cosa. Dalle ricevute ai biglietti del pullman, da scarpe e cappelli a ritagli di giornale. Oltre a tutto ciò, centinaia di migliaia di negativi. Sì, avete capito bene. La vita di Vivian potrebbe essere paragonata a quella della poetessa Emily Dickinson, la cui produzione non è mai stata divulgata dalla stessa e talvolta persino nascosta in posti impensabili. Ma, a differenza della Dickinson, la Maier ha avuto una vita molto lunga ed intensa, ed un'attività fotografica davvero prolifica.
"La mia prima reazione quando ho visto il suo lavoro, era quel tipo di gioia che provi quando ricevi una sorpresa e senti che qualcuno, fino a quel momento da scoprire, rende improvvisamente disponibile il suo lavoro. E sembra così buono. Sembra che ci sia un occhio autentico ed un vero e proprio esperto sulla natura umana e la fotografia e la strada e quel genere di cose che non accadono spesso.
"Aveva un grande occhio ed un grande senso dell'inquadratura. Aveva il senso dell'umorismo ed il senso della tragedia. Quelle foto con i bambini sono bellissime. Bellissima sensazione di luce, ambiente. Lei aveva tutto.
Più John scopre della vita di Vivian, più fotografie sviluppa, più avverte la sensazione che ci sia un pezzo mancante. Perché una tata è così appassionata di fotografia? Perché non ha mai sviluppato il suo lavoro? Cosa l'ha spinta a tale costrizione? Chi era Vivian Maier?
"Era una donna diversa dalle altre. Indossava grandi cappotti con cappelli di feltro. Era come se nascondesse sempre le sue forme. Era molto alta e le piaceva indossare camicie da uomo. Camminava sbattendo i tacchi e facendo oscillare le braccia come un soldato. Aveva sempre la sua macchina fotografica attorno al collo."
Il mestiere della tata era per Vivian l'opportunità di fare qualcosa che le permettesse di stare dentro e fuori dal mondo. Questo le dava un certo senso di libertà. Aveva un rifugio, non doveva preoccuparsi di sbarcare il lunario, e, soprattutto, aveva tempo per la fotografia. Ad un certo punto John Maloof comincia a chiedersi se divulgare il suo lavoro non sia una sorta di torto, un'ingiustizia nei confronti di questa donna misteriosa. Cosa penserebbe Vivian? Ne sarebbe felice?
Vivianne Maier nasce a New York il primo Febbraio 1926, da madre francese, Marie. Il padre scompare quando lei è molto piccola ed ha un fratello maggiore di cui non si sa nulla. Non ha rapporti con nessun membro della sua famiglia, tanto che l'unica zia che le rimane scrive nel testamento di non voler lasciare nemmeno un centesimo ai suoi parenti, per motivi gravi, di cui solo lei ed alcuni amici sono a conoscenza. Comincia a lavorare come operaia in un'industria tessile, ma proprio per la sua voglia di libertà inizia a fare la tata. New York, Chicago, Philadelphia e tanti altri sono i posti raggiunti dalla donna. Un'altra sua caratteristica infatti è proprio quella di non voler mettere radici, fino al momento in cui gli Stati Uniti non sono più abbastanza. Bangkok, India, Thailandia, Egitto, Yemen, Sud America, Europa... Per otto mesi, Vivian viaggia da sola, scattando migliaia di foto in giro per il mondo. Grazie ad alcune foto e lettere, John riesce a risalire al paesino francese di provenienza, Saint-Bonnet en Champsaur, sulle Alpi. Lì ci sono persone che si ricordano di Vivian e si ricordano di lei proprio perché era diversa.
"In quel periodo - dice il sindaco del paesino, riferendosi agli anni '40 - le foto si facevano il giorno della comunione o del matrimonio. Vivian percorreva le vie di Champsaur e impazziva di fronte ad una montagna, o per qualcuno che lavorava nei campi. Per noi era davvero bizzarro."
E' mamma Marie ad aver trasmesso la passione per la fotografia a sua figlia. o almeno è questo ciò che John deduce quando un cugino di Vivian gli mostra una macchina fotografica appartenuta a sua madre ed alcune foto che la ritraggono molto piccola.
A Champsaur, inaspettatamente, Maloof trova più risposte di quante immaginasse.
"Caro signor Simon,
spesso guardo i miei vecchi capolavori di Champsaur, che voi avete ingrandito per me in cartoline. Adoro guardare questi bellissimi paesaggi e mi fanno pensare a lei. Questo è il mio problema. Mi chiedo se potessimo fare insieme degli affari, malgrado la distanza che ci separa. Adoro vedere lavori come i suoi, che sono molto difficili, come avrete senza dubbio notato.
Forse potrei inviarle i miei scatti per farli stampare. Ho un mucchio di scatti magnifici, che ho scattato con la mia nuova macchina Rolleiflex. Ho fatto tantissimi esperimenti da quando sono tornata negli USA e non sono così cattivi, anche se lo dico io stessa. E quando dico un mucchio, intendo un'enorme quantità.
Concludendo, non voglio alcun effetto patinato, preferisco un semi effetto. Usi la stessa carta che ha già usato per le mie altre cartoline. Ed infine mi faccia sapere cosa pensa della mia idea."
Questa lettera dimostra che Vivian sa di essere una brava fotograva, è consapevole del valore dei suoi lavori ed avrebbe voluto mostrarli alla gente. Una spinta in più per continuare questo viaggio alla scoperta di una grande artista. A poco a poco, all'idea di una donna particolare, intraprendente ed entusiasta se ne sovrappone un'altra, sicuramente inaspettata. Sono gli ultimi bambini che Vivian ha cresciuto a ricordare la donna come una persona estremamente intransigente, distaccata, cattiva, a tratti disturbata.
Miss Maier è stata la governante di Inger dai cinque agli undici anni. La bambina compare in diversi scatti della sua tata. La portava a fare delle lunghe passeggiate, inoltrandosi nelle zone peggiori della città, luoghi in cui i genitori di Inger non avrebbero mai permesso che andasse. E' la stessa Inger a raccontare, per la prima volta, che Vivian la forzava a mangiare:
"Lei mi teneva giù e mi spingeva il cibo in gola, facendomi soffocare. E lo avrebbe fatto ancora e ancora. C'era molto di più di un lato oscuro in lei. La prima volta che mi ha colpito è stata quando avevo cinque anni, perché stavo imparando ad allacciarmi le scarpe. E non lo facevo bene. Ha iniziato a sbattermi la testa sulla libreria."
Vivian Maier ha una vera e propria ossessione per i quotidiani, che legge avidamente e che conserva stipati in alte colonne che arrivano fino al soffitto della sua stanza.
"Aveva una passione per le cose bizzarre, grottesche, incongrue. Non era interessata alla dolcezza ed alla luce. Le piacevano i titoli che rivelavano la follia dell'individuo."
Sfogliando i ritagli di giornale, rigorosamente catalogati e conservati, Maloof nota una certa ricorrenza di parole come abuso su minore, violenza, stupro, vittima, vendetta, omicidio.
"Era cattiva. Non so come altro dirlo. Non so se avesse un lato oscuro. Ricordo che una volta mi disse 'Questi uomini vorranno che tu ti sieda sulle loro ginocchia. E dopo sentirai qualcosa che ti sta frugando.' Lei aveva questa rabbia nei confronti degli uomini."
"L'ho vista saltare indietro per la paura più di una volta, sai, a causa di un uomo. Diceva che non fanno altro che rovinarti e avrei dovuto fare attenzione e stare lontana da loro. Tutto ciò che vogliono è il sesso."
"Aveva paura di essere toccata."
E' inquietante ed orribile l'ipotesi che si fa strada ascoltando queste testimonianze. Una violenza, un
abuso spiegherebbero il suo comportamento, spiegherebbero perché con il passare del tempo lei si sia lasciata sempre più travolgere dall'orrore vissuto, dalla rabbia, che ha finito per riversare sugli altri.
Quando una sua datrice di lavoro le confida di voler adottare un bambino, Vivien dice: "Se volete prendervi cura di qualcuno, perché non vi prendete cura di me?"
Negli ultimi anni della sua vita, Miss Maier è completamente sola, seduta su una panchina nel parco, con il suo cappello sbilenco ed una lattina di cibo freddo, pronta ad urlare contro chiunque le rivolga la parola. La fine di una vita intensa, passata ad osservare il mondo da dietro un obiettivo, come fosse una protezione. La macchina fotografica è stata per Vivian una sorta di tramite, un contatto con il mondo che non avrebbe potuto farle del male. Non stavolta.
"Dovete tentare di disegnare, partendo dalle evidenze che avete, una certa comprensione dell'individuo. Credo che le sue foto mostrino tenerezza, immediata allerta per le tragedie umane e quei momenti di generosità e dolcezza. la vedo come una persona estremamente vigile, attenta, premurosa. E probabilmente faceva la tata perché aveva queste capacità."
(Joel Meyerowitz)
"Nel 1962, quando ha scattato tante fotografie, i bambini giocavano sempre negli anfratti. E' il più bel posto nel mondo. Andava sempre lì perché voleva che i bambini stessero un po' nella natura. C'era una macchia di fragole selvatiche lì da qualche parte. A lei piaceva così tanto. Per questo l'hanno sepolta lì. E' un luogo dove loro la ricordavano felice."
Oggi ritorno con la recensione di un libro non semplice che mi ha toccato il cuore.
Sto parlando di "Perdersi" di Lisa Genova.
TRAMA:
C'è una cosa su cui Alice Howland ha sempre contato: la propria mente. E infatti oggi, a quasi cinquant'anni, è una scienziata di successo, invitata a convegni in tutto il mondo, che ha studiato per anni il cervello umano in tutto il suo mistero. Per questo, quando a una importantissima conferenza, mentre parla davanti a un pubblico internazionale di studiosi come lei, Alice perde una parola - una parola semplice, di cui conosce benissimo il significato - e non riesce più a ritrovarla nel magazzino apparentemente infinito della sua memoria, sa che qualcosa non va. E che nella sua testa sta succedendo qualcosa che nemmeno lei può capire. O fermare. La diagnosi, inimmaginabile fino a un momento prima, è di Alzheimer precoce. Da allora, Alice, perderà molte altre parole. Perderà pian piano i nomi - per primi, quelli delle persone che ama, suo marito, i tre figli ormai adulti. Perderà i ricordi, ciò che ha studiato, ciò che ha fatto di lei la persona che è. In questo viaggio terribile la accompagnerà la sua famiglia: il cui compito straziante sarà di starle vicino, di gioire con lei dei rari momenti, luminosi e fugaci, in cui Alice torna a essere Alice. E, soprattutto, di imparare ad amarla in un altro modo. Bestseller internazionale, Still Alice è la storia straordinariamente toccante di una donna che lotta per non perdere se stessa, e ha già conquistato il cuore di milioni di lettori.
RECENSIONE:
Prima di scrivere la mia recensione devo fare una piccola premessa. Quando ho iniziato a leggere questo libro a Bologna c'erano quaranta gradi costanti, la casa era un forno ed era invasa dai muratori che stavano ristrutturando. A tutto questo dovete aggiungere la stanchezza di quei giorni, che era ai massimi livelli.
Per tutti questi motivi messi insieme, ho impiegato quasi un mese a leggere un libro di poco più di duecento pagine.
C'è anche da dire che, a parte il caldo e la stanchezza, "Perdersi" è un libro estremamente difficile. Quando si parla di malattie non è mai facile procedere nella lettura, se poi la malattia in questione è devastante come l'Alzheimer immaginate il mio stato d'animo. L'autrice è bravissima a descrivere tutte le sensazioni provate da Alice, ma devo dire che a tratti ho faticato a seguire i tanti termini medici utilizzati nel libro.
Ecco, proprio su questo punto, mi sono ritrovata ad un bivio.
Se da un lato, ho amato tutta la parte sentimentale, le dinamiche familiari, l'approccio di Alice alla malattia e il suo progredire, dall'altra ogni volta che l'autrice si inerpicava lungo il percorso medico che la protagonista doveva intraprendere, io rischiavo di perdermi.
Probabilmente questo è un problema mio, che di medicina mastico veramente poco, ma inizialmente ho seriamente rischiato di abbandonare il libro.
Fortuna vuole che ho delle amiche meravigliose, che lo avevano già letto, ed entrambe mi hanno consigliato di andare avanti, di fare quel piccolo sforzo in più per non perdermi questa storia incredibile, ma soprattutto la grande forza di Alice.
So che ci sono libri difficili da leggere, a volte per timore si tende a lasciarli da parte, ma "Perdersi" è uno di quei volumi che assolutamente non può mancare nella vostra libreria.
Superate l'ostacolo dei primi capitoli, e la paura di trovarvi davanti una malattia terribile e devastante, Alice e tutte le persone come lei meritano che questa storia venga letta.
Come state? Io sono in quella fase in cui dormirei ovunque. Sarà che non sono più abituata a svegliarmi così presto al mattino, ma veramente faccio fatica a tenere gli occhi aperti.
Parliamo di libri, così magari ci torna anche il buonumore.
Oggi volevo presentarvi due libri che potete già trovare in libreria, sicuramente adatti ai più giovani, ma che promettono bene. Entrambi sono targati Piemme, che per me è sempre una garanzia.
"Io adoro conservare le cose. Non cose importanti, come i documenti, i risparmi o la biodiversità. Sciocchezze e oggetti inutili. Nastri per capelli. Lettere d'amore. Le tengo in una cappelliera verde acqua. Non sono lettere d'amore che mi hanno scritto, perché non ne ho. Sono lettere che ho scritto io. Ce n'è una per ogni ragazzo che ho amato: cinque in tutto." Lara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno. Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite... e all'improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante. Pagine 365 - € 16,00
Chap non ha fatto altro che
scappare per tutta la vita. Un giorno, nella casa famiglia in cui abita
temporaneamente, viene scambiato per Cassiel Roadnight, un ragazzo scomparso
due anni prima. La somiglianza è davvero sensazionale e la famiglia che
ancora lo cerca disperatamente sembra perfetta. È così che Chap decide di
rubare l'identità di Cassiel e fingersi lui con i suoi amici e parenti. Ma
diventare qualcun altro è meno semplice di quanto Chap potesse immaginare,
soprattutto quando inizia a scoprire che anche Cassiel nascondeva molti segreti.
Pagine 240 - € 17,00
Se il primo ha una vena più romantica, il secondo sembra nascondere qualche mistero e mi intriga decisamente di più. Fatemi sapere cosa ne pensate di queste due nuove uscite!