Buongiorno e buon Lunedì.
Come potete leggere dal titolo oggi parte una nuova rubrica, una rubrica speciale e cui sto pensando da un po'.
Chi mi segue conosce bene la mia passione calcistica, ve ne avevo già parlato in questo post.
Non so se questa rubrica avrà successo o meno, a dire la verità poco importa, la scrivo per me più che altro.. per farvi capire che a volte si possono conciliare più passioni, e anche una lettrice accanita come me ama tifare la squadra della propria città: Bologna.
La cadenza sarà casuale, scriverò post quando avrò voglia di farlo, quando mi andrà di condividere qualche evento o qualche emozione con voi.
Sabato sera è stata l'ultima partita in casa della mia squadra, e la meravigliosa curva Bulgarelli aveva preparato una coreografia speciale: uno striscione immenso che copriva tutta la curva.
Lo striscione lo abbiamo pagato tutti noi! I ragazzi della curva hanno fatto delle magliette e acquistandole siamo riusciti a creare qualcosa di unico e meraviglioso. Buona lettura a voi!
Della serata di Sabato voglio portarmi dietro solo le cose belle.
Sono passati due giorni e con la mente meno annebbiata dal nervoso, per una partita falsata da un arbitro non proprio limpido, mi ritrovo in ufficio ma non posso fare a meno di pensare a quello che ho vissuto.
Erano giorni che non parlavamo d’altro, le foto delle prove della coreografia avevano invaso il web e io cercavo di evitarle come la paeste, volevo vivere tutto dal vivo!
Sabato mattina alle 5 ho già gli occhi spalancati, inutile tentare di dormire quando si aspetta qualcosa di così bello.
Un giretto in centro è quello che ci vuole, e ho anche scoperto che il BFC ha fatto una tazza con lo striscione della coreografia… inutile dire che è venuta a casa con me.
Per voi, che non siete pratici devo dire che lo Store del Bologna è un luogo di perdizione! Tu entri convinta di non comprare nulla, e immancabilmente esci con una sciarpa, un cappello, o una tazza come in questo caso!
Sabato sera alle 18 siamo già in centro, con noi anche una nostra amica per la prima volta allo stadio. Guardare quel cielo pieno di nuvoloni mi sta già facendo salire il nervoso, ma una volta arrivata in zona stadio tutto è passato.
Incontrare gli amici, che quest’anno ho imparato a conoscere meglio, mi ha messa di buon umore!
Sciarpette al collo e maglietta con lo striscione stampato sopra ed eccoci dentro allo stadio. Si sente che l’aria è ricca di elettricità, c’è attesa, c’è voglia di qualcosa di bello!
La curva inizia a riempirsi e partono i primi cori, mi sento carica.. ancora di più perché ho fatto tutto il campionato in tribuna famiglia e diciamolo laggiù è veramente deprimente.. di solito ti prendi i nomi della tifoseria avversaria, ma questa volta NO! Per questa serata mi sono voluta sedere vicino al cuore pulsante di questa squadra ed è tutta un’altra cosa!
Tra musica e risate ecco arrivato il momento della maglietta per la nuova stagione.
Filmato e parole sono commoventi, cerco di fare qualche foto ma le mani tremano troppo, e poi già lo so che sta per arrivare il bandierone. Caccio indietro le lacrime e mi giro verso la curva… il bandierone inizia a scendere e mentre filmo tutto sono senza parole, senza fiato, è stupendo!
C’è un mare là sotto che si muove, ci sono i cori e le bandiere che sventolano davanti. Cantiamo e urliamo insieme a loro.. il cuore scoppia di felicità.
Inizia la partita e vabbe…non ho voglia di parlare di quello che ho visto in campo, a parte i ragazzi che danno l’anima per il loro pubblico. La partita non la vinciamo, ma poco importa... loro sul campo hanno dato tutto quello che avevano!
Alla fine sono stremata, senza voce ma non è ancora finita.
La curva ha chiamato Saputo (il nostro presidente) per tutto il tempo e Saputo risponde. Eccolo uscire, il viso felice, commosso. Ad un certo punto mi rendo conto di essere salita sul seggiolino e il suo nome lo sto urlando con quel poco fiato che mi è rimasto in gola “Grazie Joey”
Grazie per aver creduto in noi, per averci salvato, per averci dato la possibilità di tornare in Serie A, per far sì che possiamo ancora credere in un sogno. Non so dove saremo tra qualche anno, ma l’importate è farlo insieme.
Quando si porta sotto i distinti si gira verso un tifoso, e pugno alzato al cielo gli dice “L’anno prossimo”. A quel punto sono in lacrime. I giocatori vengono sotto la curva ed è bellissimo, perché ti senti parte di una cosa sola.
Volevo finire questo mio racconto in un altro modo, ma mia nipote (5 anni) mi ha appena portato il cuore che vedete nella foto “Zia ti ho fatto un regalo… è rossoblù”
Questo cuore verrà con me allo stadio il prossimo anno, sarà una nuova stagione e sarà bellissimo viverla tutti insieme.