Buongiorno a tutti!
Che fate di bello? Siete in pausa pranzo? Io ho appena mangiato il mio solito e
triste panino rinchiusa qui in ufficio! Che tristezza!
Parliamo di libri, anche se il libro che vi sto per
presentare, mi fa venire voglia di piangere.. oggi non è una giornata
particolarmente allegra.
Sto parlando di “Finchè le stelle saranno in cielo” scritto
da K. Harmel , ricevuto come regalo di compleanno dal mio fratellone Micht.
Nonostante lo desiderassi da quando è uscito, non mi
riuscivo a decidere ad iniziarlo. Di questo libro avevo letto recensioni
ottime, ma il tema trattato, quello dell’Olocausto, ha bisogno del momento
giusto per essere letto.
Sabato, complice una nevicata folle, mi sono rintanata sotto
le coperte e l’ho iniziato.
Dire che ho divorato la storia è sinceramente riduttivo.
Mi sono ritrovata tra le mani un libro intenso, una storia d’amore
e di fede che resiste all’odio e all’intolleranza, un libro di quelli che ti
rimangono nel cuore e che già sai ti terranno compagnia per il resto della
vita.
L’autrice stessa ha detto di aver nutrito da sempre il
desiderio di scriverlo, e che non è stata una stesura semplice.
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Questa storia narra prima di tutto le vicissitudini di Rose
e di sua nipote Hope. Rose è un’anziana signora colpita dall’Alzheimer, vive in
una casa di cura, mentre sua nipote Hope, aiutata dalla figlia dodicenne, si
occupa a tempo pieno della pasticceria di famiglia.
La stessa pasticceria che Rose ha aperto tanti anni prima,
una volta approdata in America, in fuga da Parigi una città sconvolta dalla
seconda guerra mondiale.
E’ proprio grazie al nonno di Hope che Rose ha potuto ricostruire
la sua vita, nascondendo, tuttavia, nel suo cuore. un profondo segreto che fino
a quel momento non è mai stato svelato.
Toccherà ad Hope ripercorrere le tappe della vita della
nonna prima che questa perda definitivamente la memoria, e scoprire quali
segreti la donna ha taciuto per tanti anni e perché.
Non voglio svelarvi troppo sulla trama, perché questo è uno
di quei libri che vanno letti ed assaporati.
Posso, tuttavia, dirvi che i temi toccati sono infiniti.
Prima di tutto l’amore che lega un uomo e una donna, l’amore per la famiglia,
il dovere e soprattutto lo spettro di quel ignobile periodo che ha toccato il
nostro passato come l’Olocausto.
Già quest’inverno mi era capitato di conoscere in maniera
più approfondita le vicende degli Ebrei che risiedevano a Parigi, grazie al
film “Vento di Primavera”.
Il film, come questo libro, narra le vicende di quei giorni
terribili, la convinzione, delle famiglie Ebree, che essendo risiedenti in
Francia, nessuno potesse far loro del male.
La convinzione che i tedeschi e i francesi non si sarebbero
mai accordati per far deportare gli Ebrei residenti in questa nazione.
Eppure, nella notte del 16 Luglio 1942, la collaborazione
tra Francesi e Tedeschi, ha partorito una retata di massa che ha costretto
migliaia di Ebrei prima nel Velodrome D’Hiver, un velodromo utilizzato come un’enorme
gabbia senza servizi igienici e acqua.
Da qui le famiglie vennero poi smistate in alcuni campi per attendere infine la
deportazione ai campi di sterminio come Auschwitz.
Mariti divisi dalle mogli, fratelli divisi dalle sorelle,
famiglie spezzate. Nello stesso film “Vento di Primavera” è spiegato che delle
migliaia di persone rinchiuse nel Velodrome D’Hiver solo 28 hanno fatto ritorno
dai campi di sterminio, nessuno di questi era un bambino.
La cosa che invece mi ha più sorpreso di questo libro, è un
fatto di cui non ero per nulla a conoscenza.
Nei giorni che seguirono la retata, diverse persone di
religione differente (quindi Cristiani e Mussulmani) aiutarono gli Ebrei che
erano riusciti a fuggire a nascondersi.
L’autrice in un’intervista alla fine del libro (che vi
consiglio di leggere) spiega come è venuta a conoscenza di questo fatto storico
così poco menzionato.
Tutto il libro verte sulla sua volontà di far capire che se
vogliamo possiamo essere uniti, qualunque sia la nostra religione o credo, e
diverse volte, durante la lettura, ho trattenuto a stento le lacrime.
Le due protagoniste di questa storia mi hanno fatto
riflettere molto anche sul rapporto “Madre-Figlia” , se da una parte ho
profondamente ammirato Hope per la sua voglia di dare un futuro migliore alla
figlia Annie, in piena crisi adolescenziale, dall’altra ho fatto fatica ad
identificarmi con Rose.
Rose, come vi dicevo è la nonna di Hope, e ha sempre avuto
un comportamento freddo nei confronti della figlia Josephine (madre di Hope)
Nonostante nel libro venga chiaramente spiegato il suo punto
di vista e i perché dei suoi comportamenti, non sono riuscita ad entrare in
sintonia con lei fino in fondo.
Rimango dell’idea che una madre dovrebbe mettere i propri figli sempre al primo
posto, nonostante il destino ti sia stato avverso.
Di più, purtroppo, non vi posso dire perché rischierei di
raccontarvi tutto il libro.
Ho trovato ogni riga splendidamente caratterizzata, dalla
descrizione dei personaggi, a quella della mia amata Parigi. Essendoci stata
diverse volte, mentre leggevo mi sembrava di essere di nuovo lì.
Quindi, il libro è consigliatissimo, se amate questo tipo di
storie dovete assolutamente leggerlo.
Se poi vi capita anche di voler vedere “Vento di primavera”
consiglio una scorta infinita di fazzolettini di carta.. un film poco famoso ma
che merita di essere visto.
TRAILER FILM
Con questa mia lunga recensione e un nodo in gola, dovuto alla ricerca di immagini, che come sempre mi sconvolgono, per oggi vi saluto.
Monica
Che bella recensione zia, si capisce subito quanto questo libro ti sia piaciuto e ti sia entrato nel cuore.
RispondiEliminaAnch'io ho trovato molto interessante l'intervista fatta all'autrice inserita nel libro, apre ancora di più gli occhi e fa rendere conto il lettore che la Harmel si è documentata e ha fatto di tutto per riportare i fatti in modo fedele, ecco uno dei perché - secondo me - che rende questo libro meraviglioso, quasi indimenticabile.
Come ti ho detto ieri, sicuramente appena avrò tempo e modo vedrò "Vento di primavera".
Grazie per il tuo bellissimo pensiero.
Mi avevi già consigliato "Vento di primavera". Spero di vederlo presto e di leggere ancora più presto questo splendido libro :)
RispondiEliminaSe posso ri.consigliare (XD) guarda prima il film così quando leggerai il libro riuscirai ad immergerti meglio nella storia. Le descrizioni, per quanto riguarda la parte della guerra, sono molto simili a quello che si vede nel film.
EliminaCiao cara! Bellissima recensione, commovente come anche immagino sia anche il libro :')
RispondiEliminaHai ragione però, bisogna trovare il momento giusto per leggere alcuni tipi di storie e questo per me non lo è, ma segno comunque questo titolo perché la storia mi interessa, sicuramente lascia un insegnamento indelebile. E poi beh, Parigi, ma cosa ne parliamo a fare io e te? :P
Un bacione cara
E' un libro assolutamente da leggere (sono sicura che anche tu lo amerai), solo che ci vuole il momento giusto! Parigi *________* ci credi se ti dico che leggendo le pagine del libro mi è venuta una nostalgia assurda, sembrava davvero di essere li, l'autrice stessa ha detto di aver vissuto li per un periodo, e dalle sue parole si percepisce tutto l'amore per questa città!
EliminaFaccio il filo a questo libro da quando è uscito, ma non ho mai avuto il coraggio di comprarlo... La tua recensione così entusiasta mi ha fatto venire voglia di comprarlo e leggerlo :) un bacio
RispondiEliminaE' davvero un gran libro, intenso e struggente!
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