Buongiorno carissimi,
come ogni primo lunedì del mese diamo spazio alla rubrica "Ritratto di Signora". Oggi si parla di sport e delle meravigliose ragazze del Volley Italiano, che tante soddisfazioni ci stanno regalando in questi giorni.
Lascio subito la parola a Miki, che ringrazio per aver condiviso con noi una splendida giornata:
"Anche questo mese, come al solito, l’idea di partenza era
del tutto diversa. Da tempo avevo in mente un Ritratto di Signora ben preciso, ma, dopo la giornata di ieri
(mentre scrivo è il 2 Ottobre), ho sentito la necessità, il bisogno di rendervi
partecipi della mia esperienza, raccontandovi una delle giornate più belle
della mia vita. Perché sì, i sogni ogni tanto si avverano e, quando succede, ti
lasciano dentro una sensazione indescrivibile.
Come ogni figlia degli anni ’80, la mia passione per la pallavolo è nata
davanti alla tv, Mimì Ayuara prima e Mila Hazuki poi mi hanno fatta innamorare
follemente dello sport più bello del mondo.
Non avendo una risonanza nemmeno paragonabile, purtroppo, a quella che ha il
calcio, sono stata costretta dal palinsesto televisivo a seguire solamente la
nazionale, agli inizi, col risultato che ne sono diventata una tifosa sfegatata
(all’epoca non esisteva nemmeno internet e la possibilità di informarsi era
praticamente nulla!).
L’Italia di Giani e Bovolenta, la cui scomparsa mi ha fatto versare non poche
lacrime, mi ha entusiasmato a livelli indicibili, ricordo ancora l’espressione
esterrefatta di mia nonna, durante una partita con l’Olanda. Avevo 8 o 9 anni,
abbiamo perso ed io ho pianto.
Ma è stato solo alla fine degli anni ’90 che ho scoperto le Signore del Volley, la nazionale
italiana femminile e, da allora, quella è la mia squadra, la squadra che nel 2002 ha vinto i mondiali in
Germania dopo una spettacolare partita con gli Stati Uniti, conclusasi al 5° set,
mondiali che hanno eletto Elisa Togut migliore giocatrice del torneo.
Gran
parte del merito, a mio parere va alla GRANDIOSA Eleonora Leo Lo Bianco, cervello della squadra, una delle alzatrici
migliori del mondo, in grado di variare l’azione e di fare passaggi precisi al
millimetro, tenendo sempre conto delle caratteristiche dell’attaccante di
turno.
Leo non è solo un’atleta fantastica, è anche una donna caparbia, che durante la
sua carriera ha dovuto affrontare momenti difficilissimi, come nel 2010 quando
le venne diagnosticato un tumore al seno. Operata, torna in campo in tempi
record, vincendo il suo secondo scudetto con il club e successivamente la Coppa
del Mondo per la seconda volta. Ad oggi è la giocatrice azzurra con il maggior
numero di presenze in nazionale, anche tra i suoi colleghi maschi: 530!!!
La nazionale di quel periodo non è nota solo per le vittorie ed il talento, ma
per un altro episodio, negativo stavolta, unico nel suo genere, e che mette in
evidenza la determinazione e l’orgoglio di queste ragazze (http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2006/09/15/VS2MC_VS204.html):
unite e decise, chiedono e ottengono l’allontanamento dell’allenatore Marco Bonitta,
a seguito di episodi spiacevoli,
durante il Grand Prix del 2006. A lui seguirà il mio adorato Massimo Barbolini,
con il quale le azzurre, arricchite dalla presenza di giocatrici come Aguero,
Barazza, Gioli e tante altre, dopo essere arrivate quarte al mondiale del 2006,
vincono due Coppe del Mondo, nel 2007 e nel 2011. E’ proprio con Barbolini che
le azzurre stabiliscono il record di vittorie consecutive, 26 contro le 20
della nazionale italiana maschile.
Lasciatemi aprire una piccola parentesi: la fast Gioli-Lo Bianco, è una delle
cose più meravigliose che siano mai esistite! https://www.youtube.com/watch?v=cIgf35hCZ6U
Ammetto che quando ho saputo che Bonitta avrebbe allenato nuovamente la nazionale,
la mia reazione non è stata delle migliori, soprattutto per il fatto che in
squadra sono tutt’oggi presenti giocatrici protagoniste della vicenda del 2006.
L’esordio al Grand Prix è stato timido ed ha visto in campo una nazionale
giovanissima, con un forte potenziale ma con pochissima esperienza, soprattutto
quando chiamata a gestire situazioni difficili di forte stress mentale e
fisico. Le premesse per il mondiale non erano delle migliori e alcune scelte
dell’allenatore mi hanno lasciata molto perplessa. Di certo è che un
rinnovamento è fisiologico, e dopo una grande nazionale ci sono sempre delle
fasi di discesa e di assestamento. Stavolta però non si poteva aspettare, il
mondiale era alle porte e per la prima volta si sarebbe giocato proprio nel
nostro Paese, l’Italia avrebbe ospitato il Women’s
World Championsip 2014.
Ho fatto i salti di gioia? Ma noooooo.
Un appuntamento così importante ha reso necessaria la convocazione di molte
veterane, la cui esperienza e maturità, affiancata alla freschezza ed
all’esuberanza delle più giovani, ha dato ottimi risultati nella prima fase del
torneo.
La mia avventura inizia il 29 Settembre, giorno del mio onomastico, in cui ho
ricevuto uno dei regali più belli che mi si potessero fare: il biglietto per il
match Italia-Azerbaijan che si
sarebbe giocato l’1 Ottobre a Bari, a 130km da casa. L’agitazione,
l’eccitazione e tanta aspettativa mi hanno accompagnata lungo il tragitto che
mi avrebbe portato al Palaflorio,
accompagnata dal mio fidanzato che ha reso possibile che il sogno si avverasse.
Ho provato un po’ di amarezza nel vedere una città completamente spoglia ed
ignara del fatto che proprio lì si tenesse un mondiale. Immagino se si fosse
trattato di calcio…
Poco prima dell’apertura dei cancelli però l’ambiente ha cominciato a colorarsi
di azzurro e di arricchirsi dei tanti tricolore. Il pubblico, che aspettava
pazientemente, era composto da giovani atleti, grandi appassionati, famiglie,
ragazzine che sognavano di incontrare il loro idolo, come colei a cui ho avuto
l’onore di disegnare il nome “LEO” in tricolore sulla fronte, e come me, non
più ragazzina certo, ma in visibilio al solo pensiero di veder giocare Paola Cardullo, uno dei migliori liberi
a livello mondiale!!!
Solo per un attimo, mentre assistevo alla sfida tra Belgio e Rep. Dominicana,
ho dimenticato ciò che avrei visto da lì ad un paio d’ore, ma è bastato veder
comparire, in fondo, in un angolo, quei visi che ho sempre guardato in
televisione per distogliere completamente la mia attenzione da ciò che stava
succedendo in campo. “Costagrande!”, “Aaaaaah, la Arrighetti”, “La Cardullo, la
Cardullo, la Cardulloooooooooooooo!!!”, ero in pieno delirio!!!
L’ingresso in campo, la fase di riscaldamento e infine gli inni nazionali,
momento in cui le atlete mostrano rispetto reciproco verso il Paese di
provenienza delle avversarie. https://www.youtube.com/watch?v=zJBpknnIiiU&feature=youtu.be
Schierate in campo, a pochi passi da me, le azzurre sono ancora più belle, in
tutti i modi in cui una donna può essere bella, imponenti e forti che alla
televisione. Le azioni si susseguono rapide e da subito l’Italia mostra grande
superiorità in campo, grazie a fuoriclasse come Valentina Arrighetti, Cristina
Chirichella, Valentina Diouf, Antonella Del Core, Carolina Costagrande e,
naturalmente, Leo Lo Bianco, che dirige la sinfonia. Non è stato indifferente
nemmeno il contributo di Nadia Centoni, il capitano Francesca Piccinini,
Cristina Bosetti e Noemi Signorile. E sì, lo ammetto, anche il libero De
Gennaro ha fatto in qualche momento la sua parte. Per me è stata una grande
tristezza vedere la Paoletta amareggiata in panchina, ma mi accontento.
Assistere alla partita, vedere il bellissimo gioco di squadra di queste signore del volley, sentire le urla di
sfogo, vedere le smorfie di dolore nei loro visi e nonostante tutto continuare
a dare il massimo fino all’ultimo, anche dopo aver perso il terzo set e aver
cominciato, zoppicanti, il quarto che alla fine abbiamo vinto, portando a casa il match. Gli applausi ed il tifo
del pubblico, unito, composto, in un’atmosfera talmente distesa che anche la
Polizia si godeva il gioco. Tutto è stato semplicemente perfetto, fino alla
fine. Oltre la fine, quando nonostante lo sforzo fisico, alcune giocatrici si
sono avvicinate agli spalti a concederci sorrisi, autografi e fotografie e a
ringraziarci – loro a noi! – per il sostegno.
E anche il mio fidanzato ha realizzato il suo sogno!
Se prima le azzurre occupavano un posticino nel mio cuore, adesso, nel ricordo
della splendida giornata di ieri, occupano un posto d’onore, ed io le sosterrò
fino all’ultimo, sperando in un grandissimo successo.
Miki.
Allora, mi devo concentrare un attimo perchè in realtà ho tante cose da dire. Prima di tutto ringrazio ancora Miki per aver condiviso con noi questa sua giornata speciale, io ero incollata alla Tv e la vedevo saltare come una scheggia impazzita (ebbene sì è stata inquadrata più volte...la mia fuxietta vestita d'azzurro!).
In secondo luogo permettetemi una leggera polemica, ora vi farò vedere un piccolo collage creato da me: sulla sinistra potete notare tutte le copertine dei giornali per l'uscita dell'Italia maschile dai mondiali di Calcio in Brasile. Sulla destra la copertina di un giornale di ieri, in cui si parla prevalentemente di calcio, e le nostre ragazze, CHE ALLA PARTE FINALE DEL TORNEO CI SONO ARRIVATE, sono relegate in un trafiletto in fondo!
Ora io mi domando se questa cosa sia giusta. Una volta tanto in cui possiamo far vedere che l'Italia, sportivamente parlando, vale nessuno se le fila.
Le partite vengono trasmesse SOLO sui canali sportivi e nessuno ne parla.
Non so se si è capito il concetto che queste ragazze giocheranno nella final six con le migliori squadre di volley del mondo.
Non è ora che il calcio inizi a passare in secondo piano? E lo dico da grande sostenitrice della mia squadra del cuore che lotta in una serie minore.
Iniziamo a dare spazio anche ad altri sport, iniziamo a dare voce a queste ragazze che stanno lasciando sul campo sudore, fatica e tanta voglia di vincere.
Per quel che mi riguarda mercoledì sera io sarò incollata davanti alla televisione, a guardarle, sostenerle, gridare e incitare.. comunque vada a finire per me è già un grandissimo successo.
Come sempre potete trovare questo articolo sui seguenti blog:
Al prossimo mese.
Monica, Miki, Fede, Franci e Daniela
La cosa più triste è che si accorgeranno di questi mondiali e dell'Italia alla fine di questo percorso. Se andrà bene saranno tutti lì ad esultare, senza nemmeno conoscere la lunga strada che hanno fatto e magari appropriandosi dei meriti, se finirà male, saranno ugualmente pronti a puntare il dito e a denigrare.
RispondiEliminaEd è triste, perché il volley è uno sport splendido ed appassionante, in cui c'è la rivalità in campo ma la più completa armonia fuori. E' uno sport in cui non ci sono prime donne, in cui l'azione si costruisci con il contributo fondamentale di tutte. E chi fa punto non scappa via a farsi il bagno di folla, ma si gira verso la propria squadra per riceverne l'abbraccio e per abbracciarla.
A me piace il calcio, sono tifosa, ma è uno sport come gli altri a cui viene data troppa importanza e sul quale girano troppi soldi e troppi interessi. Inoltre, non è coinvolgente nemmeno un centesimo rispetto alla pallavolo! U.U
Da tifosa a tifosa, ma vuoi mettere una partita di calcio con una di quelle che abbiamo visto in questi giorni O.O A me sono venuti fuori 200 capelli bianchi in più ( e non è mica una bella cosa XD). Seguivo il volley negli anni di Bernardi, Toffoli e Lucchetta e l'ho ritrovato grazie a queste splendide ragazze.. tanta emozione e tanto cuore!
EliminaIo guardavo sempre la nazionale maschile di pallavolo mi ricordo la finale di atene le olimpiadi di atlanta. e mi ricordo del mondiale vinto dalle donne. Prima i tornei li mettevano li trasmettevano sulla rai poi con l'avvento del digitale terrestre li hanno spostati sui canali tematici... Comunque dopo aver sentito il commento tecnico di lucchetta capisco perchè non è allenatore, con quel modo di fare nessuno lo prenderebbe sul serio XD
RispondiEliminaUltimamente seguo pochissimo lo sport ma queste ragazze(insieme a quelle di scherma, tennis e pattinaggio) mi fanno sempre emozionare!:)
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