Buon pomeriggio miei cari!
Siete pronti per una scoppiettante novità? Ecco qui "Visioni di Lettura" la nuova rubrica di questo blog.
Visioni di lettura è un'idea che nasce dalla fusione di
quattro piccole, ma grandi menti, con l'intento di creare una rubrica nuova,
fresca e originale. Questa rubrica , a cadenza bi-settimanale, sarà pubblicata
ogni venerdì in contemporanea da altri tre blog oltre al mio, con la speranza
che possa coinvolgere quanti più lettori in questo gioco fantasioso... ma
veniamo al dunque.. Cos'è Visioni di lettura??? Come abbiamo detto è una
rubrica che coinvolge i seguenti blog Emozioni in bianco e nero , Il libro che pulsa e Un buon libro non finisce mai e ovviamente il mio, dove uniremo una citazione che ci
ha particolarmente colpito ad una foto che tale citazione ci ha ispirato. Sarà
un modo simpatico e innovativo di stare insieme e scoprire cosa piace e cosa
leggono anche altre blogger oltre a me!
Partiamo subito alla grande la prima citazione è la mia ed è
tratta da
“Storia Catastrofica di te e di me”
Cadevo. Cadevo attraverso il tempo, lo spazio, le stelle, e qualunque
altra cosa ci fosse in mezzo. Continuai a cadere per giorni, settimane, per un
tempo che mi sembrò interminabile. Caddi finchè non dimenticai che stavo
cadendo. Quando atterrai, il mondo mi si parò davanti sotto forma di un letto infinito, di un
oceano di lenzuola morbidissime, coperte caldissime, e cuscini di piuma
finissima. Dormii in un nulla di sogni e ricordi. Sfrecciai attraverso città,
canyon, fotografie e viaggi di famiglia, compleanni, ginocchia sbucciate,
mattine di Natale. Migliori amici, saggi di danza, rollerblade. Primi
appuntamenti, primi baci,primo amore. Finchè poi, da qualche parte laggiù, in
fondo al torace, sentii un dolore fioco, pulsante. Uno strano senso di vuoto. Un
dolore li dove, una volta, stava il cuore. Aprii gli occhi”
Questa invece è la citazione di Kedi del blog Emozioni in
bianco e nero tratto da Sinuhe l'Egiziano
Credevo come medico di
aver veduto tutto ciò che era possibile vedere della morte e della sofferenza,
e mi ero incallito alla ripugnanza di odori malefici e alla manipolazione di di
ascessi e di piaghe cancrenose. Ma quando iniziai il mio servizio alla Casa
della Morte mi accorsi che ero un bambino e non sapevo nulla. I
poveri a dire il vero
ci davano poco fastidio. Giacevano tranquilli nei loro bagno, in mezzo all'acre
odore di sale di lisciva, e ben presto appresi a maneggiare l'uncino con cui
dovevano essere rimossi. Ma i cadaveri degli appartenenti alle classi superiori
richiedevano un trattamento complicato, e la sciacquatura delle loro viscere e
la loro conservazione in giare esigeva un animo molto indurito. Ma ancora più
induriti bisognava essere per assistere al saccheggio che Ammon faceva dei
morti, e che superava persino quello dei vivi. Il prezzo dell'imbalsamazione
Varia a seconda dei mezzi, gli imbalsamatori mentivano ai parenti del defunto,
addebitando loro molti oli preziosi, unguenti e sostanze preservanti che essi
giuravano di adoperare, mentre non si trattava che di un solo e unico
ingrediente, e precisamente olio di sesamo"
Qui invece trovate quella di
Lucrezia del blog “Il libro che pulsa” tratto da "A piedi nudi
nell'erba" di Susan Mallery
Lentamente, Michelle spostò la mano verso la sua guancia e la grattò
piano. Un esercizio di fiducia per entrambi pensò. Lei avrebbe potuto colpirlo,
ma lui avrebbe potuto morderle la mano. Nessuna delle due cose avvenne.
Michelle si rimise a letto.Lasc
iò la luce accesa, per se stessa più che per lui.Si girò su un fianco e
stava per chiudere gli occhi quando sentì lo sguardo fisso del cane."Cosa
c'
è?" chiese, alzandosi sul gomito. Aveva fame? "senti,ho bisogno di un
manuale di istruzioni". Lui continuò a fissarla poi, con un lungo balzo,
saltò sul materasso. Si accoccolò in fondo a letto, la schiena contro le gambe
di lei. Uno sviluppo inaspettato, pensò Michelle.
Il peso in fondo al letto era quasi un conforto. Almeno, nessuno dei due
era più solo. Avrebbero trovato il modo di aiutarsi a vicenda.
E per finire una citazione molto forte di Chrsty di Un buon libro non finisce mai tratta da Libero Arbitrio di Caterina Armentano.
<<E' solo che non capisco perché tu ti arrenda. Ti
basta un pizzico così per diventare madre e ti lasci trascinare dalla
paura.>>
I miei occhi si iniettarono di sangue.
<<Come osi giudicare le mie scelte?>>
<<Non ti sto giudicando. Sto solo dicendo che sei fortunata, perché resti
incinta, quando vuoi.>>
<<Che cosa? Ripetilo se hai coraggio! Sei identica agli altri, pronta a
sputare sentenze! Che ne sai tu cosa significa sentire il proprio bambino
muoversi in grembo e il giorno dopo vederlo in un cantuccio dell'utero, senza
vita?>>
Speriamo che questa nuova rubrica possa essere di vostro gradimento, non ci siamo divertite a creare il blog e a cercare le foto da allegare alle citazioni!
Alla prossima!
Monica, Kedi, Lucrezia e Christy