Buongiorno a tutti!
E’ di nuovo giovedì, fuori piove (tanto per cambiare) e non posso credere che
sia passata quasi una settimana dal mio WeekEnd torinese, il tempo vola e a
volte neanche me ne rendo conto.
Tornando a parlare dei nostri adorati libri, oggi vi
propongo una nuova recensione di un libro che ho terminato pochi giorni fa.
Sto parlando di “Topi” di Gordon Reece, un thriller
claustrofobico e piuttosto angosciante.
Avevo acquistato questo libro convinta dalla cover, e dal
prezzo veramente allettante, solo € 4,80 in edizione economica.
Nella casa isolata in cui si sono trasferite, Shelley e sua madre devono dimenticare le feroci molestie delle compagne di classe che hanno sfregiato il volto di Shelley, l’egoismo di un uomo che le ha abbandonate, il terrore di mettersi alla prova. In fondo sono topi e i topi hanno bisogno di un nascondiglio per sottrarsi agli artigli dei gatti. Tutto sembra tornare alla normalità, ma una notte Shelley si sveglia di soprassalto e si rende conto che qualcuno è entrato in casa. Nelle scioccanti ore che seguono, il mondo di Shelley e di sua madre viene capovolto e per la prima volta le due donne si ribellano al proprio istinto. Ma se adesso non sono più topi, che cosa sono diventate? Con un ritmo che inchioda alla pagina e una suspense che non ha nulla da invidiare ai capolavori di Hitchcock, questo è un romanzo folgorante.
Devo dire che la lettura di questo libro si divide
esattamente in due parti. Ho trovato la prima metà del racconto adrenalinica e
perfetta dal punto di vista narrativo.
L’autore riesce a farti entrare immediatamente nella vita di
Shelley e della madre, riesce a farti capire (e odiare) le compagne di scuola
che tormentano questa ragazzina indifesa, e ti fa saltare veramente sulla sedia
per tutto il periodo in cui il ladro è a contatto con le due protagoniste.
Quello che invece non mi ha particolarmente colpito è stata la seconda parte
del libro. Immaginavo (senza fare troppi spoiler) che dopo quello che era
accaduto la notte del furto, la storia si intensificasse sempre di più, ed
invece l’ho trovata particolarmente noiosa.
Sì, Shelley e la madre devono coprire quello che è accaduto
quella notte, ma i capitoli sembrano quasi ripetitivi.
Shelley sta male, ha paura, passa dall’euforia al terrore, e
ripete sempre le stesse cose. Insomma, avrei voluto un po’ più di azione, che
invece è mancata.
Nonostante questo, però, la crescita di entrambe le
protagoniste (Shelley in particolare, visto che è la voce narrante) è evidente.
Ci saranno grandi cambiamenti nelle loro vite e questo sicuramente è
argomentato piuttosto bene da parte dell’autore.
Non temete, la parte finale del romanzo è abbastanza buona,
ci saranno diversi colpi di scena e alla fine del libro ci ritroveremo tra le
mani due protagoniste totalmente diverse da quelle che avevamo conosciuto all’inizio.
Se amate i Thriller psicologici questo libro sicuramente fa per voi. Se
riuscirete a superare la leggera lentezza della parte centrale, sono sicura che
non resterete delusi.
A presto
Monica
a me è piaciuto moltissimo! è vero, la prima parte è molto più coinvolgente anche emotivamente, però è anche vero che, una volta fatto "quello che hanno fatto" (:D), k'adrenalina scende un po' e si affaccia l'ansia di non farsi "sgamare".
RispondiEliminacomunque resta un bel thriller! :)
Concordo, forse proprio perchè la prima parte è così intensa, poi mi sono persa nella seconda?
EliminaIl finale però è spettacolare, avevo l'ansia io per loro *O*
Non è il mio genere, ma leggendo il post mi ispira!
RispondiEliminaVoglio leggerlo! :)
RispondiEliminaRagazzi se vi capita di leggerlo poi fatemi sapere ;)
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