giovedì 23 gennaio 2014

Libro della Settimana "Requiem" di Lauren Oliver

Volevo resistere, volevo arrivare fino alla settimana prossima prima di scrivere il mio pensiero su questo libro, ma a dire la verità non ho voglia di aspettare, quindi ho deciso di snocciolare tutto e subito. 


Buongiorno cari lettori!

No non sono impazzita, sento solo il bisogno di condividere con voi quello che mi frulla nella testa da ieri sera, quando finalmente sono giunta al termine di questa trilogia.

Lena è ormai parte integrante della resistenza contro chi vuol eliminare l’amore dalla faccia della terra, ma non è più la stessa ragazza di un tempo. Dopo aver salvato Julian dalla morte, Lena ha trovato rifugio nelle Terre Selvagge, dove ha anche reincontrato Alex, il primo amore che pensava morto… Ormai, però, nemmeno le Terre Selvagge sono un luogo sicuro: il governo non può più negare l’esistenza degli Invalidi e i Regolatori sono in viaggio per abbattere i ribelli. È scoppiata una vera e propria rivoluzione. Nel frattempo, Hana vive una vita tranquilla e senza amore a Portland, fidanzata al sindaco della città. Inaspettatamente le strade delle due amiche si incroceranno ancora una volta, prima che la lotta abbia fine. 

"Requiem" è il libro conclusivo della trilogia di "Delirium" scritta da Lauren Oliver. Cercando di non leggere spoiler avevo sentito che molte persone erano rimaste scontente del finale di questa storia, e sinceramente avevo un po' paura. 
Per chi non conoscesse bene la Oliver, io l'ho ribattezzata "Autrice Psicopatica", con tanto affetto, ma è così! E' una di quelle autrici (in buona compagnia della Collins, della Rowling e della Roth) che si divertono a far soffrire i propri protagonisti, e di conseguenza i proprio lettori. 

SPOILER SE NON AVETE GIA' FINITO LA TRILOGIA (Io vi ho avvisati!!!) 

Avevo terminato il primo libro con un senso di pesantezza nel cuore, mi sentivo triste per l'amore di Lena e Alex appena nato e già stroncato. Mi ero addentrata nelle terre selvagge insieme ad una Lena distrutta e disperata per la presunta morte di Alex, e avevo seguito la sua crescita come persona e come parte della resistenza. Avevo aperto il mio cuore, insieme a lei, ad un nuovo amore e avevo lasciato che Julian entrasse a far parte delle nostre vite. Lena ed io, insieme, avevamo accettato la morte di Alex ed eravamo pronte a vivere finalmente libere, qualcosa di nuovo. Peccato che non avevamo fatto i conti con la Oliver. 



Alla fine di "Chaos" un nome sussurrato a fior di labbra ci aveva riportato indietro, al passato, Alex era di nuovo lì, vivo ma diverso, vivo ma torturato nell'anima. 
Potete capire il mio terrore nell'iniziare questo nuovo libro, e soprattutto la mia sorpresa sul fatto che la Oliver avesse fatto una scelta così "banale" di inserire un triangolo amoroso in un libro che assolutamente non ne aveva bisogno. 


Questo nuovo volume, è diverso dagli altri due. Prima di tutto i capitoli sono suddivisi in due diversi punti di vista. Se da una parte abbiamo una Lena impegnata nella resistenza e che combatte contro i suoi sentimenti per capire chi ama veramente, dall'altra troviamo la sua migliore amica Hana, pronta per sposarsi con l'uomo che le è stato assegnato dopo la cura che le ha tolto la capacità di amare. 

Non so esattamente cosa mi aspettassi da questo libro. Speravo di rimanere coinvolta nella storia, speravo di sentirmi trascinare come era successo con il primo volume, mentre in realtà mi sono trovata tra le mani un libro a metà. 

Nella prima parte la noia regna assoluta, e soprattutto la questione del "triangolo amoroso" mi ha fatto storcere più volte il naso. Per buona parte del libro non ho capito dove l'autrice volesse andare a parare, fin tanto che le ultime cento pagine hanno salvato la situazione. 

Il finale è ricco di adrenalina, gli avvenimenti si susseguono con ritmo incalzante, e la Oliver ci regala un paragrafo finale pieno di poesia, speranza, e amore, e soprattutto un finale che non mi aspettavo, ma che ho fortemente apprezzato. 

Ho trovato molto belle e significative due immagini, Lena che pensa al giorno in cui gli Invalidi hanno invaso per la prima volta Portland, le ceneri che cadono dal cielo, le esplosioni in città e lei che ascolta tutto alla radio con la madre, pensando che gli invasori sono arrivati e che ora tutto è finito.. mi ha riportato alla mente la data del 11.09.2001 quando io stessa ero seduta davanti al televisore e guardavo immagini a cui non riuscivo a dare un significato e la paura mi attanagliava il cuore. 

L'altra immagine, davvero splendida, è quella di Lena che guarda gli Invalidi,
coloro che sono stati isolati, arrampicarsi sul muro che circonda Portland e strappare a mani nude i pezzi di muro per riconquistare la libertà.. ho rivisto sempre me stessa una sera di Novembre del 1989 seduta sul divano della casa dei miei genitori, mentre guardavo il Muro di Berlino cadere sotto i colpi di piccone di persone che riguadagnavano la loro dignità e il loro diritto di esseri umani. 

Solo per queste due immagini il libro merita di essere letto. Due protagoniste estremamente diverse, ma che si compensano e crescono insieme al ritmo del libro. Non sarà il miglior romanzo dell'anno, ma le parole della Oliver risuonano forti e chiare nella mia mente: 

"Chi salta può cadere, ma potrebbe anche volare .... abbattete i muri" 


5 commenti:

  1. Devo leggerlo al più presto, sono troppo curiosa.

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  2. ne abbiamo già parlato ma smetterò mai di dirlo, AMO IL FINALE! *ç*

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    1. Anche io *__________* Continuo a pensarci *__________*

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