Buongiorno a tutti!
Questo mese sarà Federica a tenerci compagnia, con un
ritratto davvero molto bello, che mi ha profondamente commossa e che riguarda
un argomento “L’autismo” che purtroppo in Italia viene considerato ancora come
marginale.
Vi chiediamo di leggerlo con attenzione e speriamo possa
emozionarvi come ha emozionato noi!
Temple Grandin è docente di scienze del comportamento
animale alla Colorado State University, un personaggio di spicco a livello
mondiale nella progettazione degli allevamenti per mucche.
Nasce nel 1947
a Boston.
All'età di 2 anni le viene diagnosticato un danno celebrale, e alcuni
anni più tardi venne accertato il suo autismo.
In quegli anni la scienza classificava l'autismo come una
forma di schizofrenia, e le madri erano accusate essere la causa del disturbo
in quanto si sosteneva che fossero fredde e distaccate verso i loro figli
autistici, chiamandole Madri Frigorifero.
In seguito alla diagnosi però la madre si rifiuta di seguire il
consiglio del diagnosta di mettere Temple in un istituto, e con molta
caparbietà riesce ad insegnarle a parlare, e la aiuta ad inserirsi nella vita
tutti i giorni.
Fin da bambina Temple ha sempre avuto più facilità di
rapporto con le mucche che con le persone, che a fatica accettavano la grave
forma di autismo di cui soffre. Quando sua madre la teneva in braccio, Temple
si irrigidiva e la graffiava cercando di divincolarsi.
Ma con le mucche era diverso: da ragazzina nel ranch di sua zia in
Arizona passava ore sdraiata tra questi animali. Le accarezzava, ne percepiva
gli umori, ne capiva le paure.
È proprio osservando le mucche che riesce a trovare un modo per
“curare” se stessa.
Nota infatti l'effetto calmante che aveva sugli animali che
dovevano essere visitati e/o vaccinati dal veterinario un recinto molto
costrittivo, nel quale l'animale non riusciva a girarsi, un effetto paragonabile
all'abbraccio della madre su di un bambino agitato.
Costruisce quindi una macchina dotata di due pannelli che,
regolandone l'intensità la stringevano da entrambi i lati impedendole di
muoversi e dandole lo stesso benefico effetto di quegli abbracci che non
riusciva a ricevere per via della sua disfunzione di integrazione sensoriale, a
causa della quale non gradiva il contatto fisico con le persone.
Per questo la chiamò la macchina degli abbracci.
Afferma di considerarsi fortunata per aver goduto di un buon
supporto sia al tempo in cui frequentava la scuola primaria che
successivamente.
Temple negli anni a seguire conseguì una laurea di primo
livello in psicologia al Franklin Pierce College (1970), successivamente si
laureò in zoologia all’Università Statale dell’Arizona nel 1975, e completò poi
il dottorato di ricerca in zoologia presso l’Università dell’Illinois nel 1989.
Dopo essersi laureata comincia a lavorare in un ranch, e
grazie alle sue osservazioni progetta delle strutture che prendano spunto dal
comportamento naturale degli animali, perché il fatto che siano destinati al
macello non giustifica che debbano subire un trattamento disumano.
Ed è proprio grazie al suo lavoro che Temple Grandin è forse
l’unica persona al mondo che ha ricevuto riconoscimenti sia dalle associazioni
animaliste sia dagli allevatori di bestiame di ogni continente.
Sulla base della sua
personale esperienza ha invocato l’intervento ed il supporto di insegnamenti
che possano risolvere le problematiche dei bambini autistici, combattendo
comportamenti inadatti per altri più adeguati. Ha raccontato di essere
ipersensibile ai rumori e ad altri stimoli sensoriali e di provare il bisogno
di trasformare ogni cosa in immagini visive. Secondo Temple il suo successo nel
lavoro di progettista dipende proprio dalla sua condizione di autistica. È a
partire da tale condizione infatti che riesce a soffermarsi su dettagli
minutissimi ed è in grado di utilizzare la memoria visuale come fosse un
supporto audiovisivo, sperimentando mentalmente le diverse soluzioni da
adottare. In tal modo riesce a prevedere anche le sensazione che proveranno gli
animali sui quali verrà utilizzata l’attrezzatura.
È considerata un'importante attivista del movimento dei
diritti delle persone autistiche dai quali a sua volta è frequentemente citata.
Il suo merito principale è stato quello di presentare il
punto di vista delle persone autistiche, contribuendo in tal modo
all’affinamento di metodologie di intervento più adatte a supportare le persone
colpite da questa sindrome.
Nonostante all'epoca in cui le diagnosticarono l'autismo i
dottori le avevano predetto una vita rinchiusa in strutture specializzate,
tutt'oggi all'età si 63 anni Temple gira il mondo tenendo conferenze sulla sua
condizione di persona autistica, spiegando con parole chiare cosa significa e
come funziona il suo cervello.
“Io penso per
immagini. Non penso col linguaggio. […] Cosa vuol dire pensare per immagini?
Letteralmente è il cinema nella testa. La mia mente funziona come Google per le
immagini. Quando ero bambina non sapevo che il mio modo di pensare fosse
diverso. Pensavo che tutti pensassero per immagini. E poi quando ho scritto il
libro “Pensare in immagini” ho cominciato a intervistare la gente su come
pensa. Ed è stato sconvolgente scoprire che il mio modo di pensare era
parecchio diverso. (Temple Grandin, TED Talks, febbraio
2010) “
Della sua vita hanno anche fatto un film Temple Grandin -
Una donna straordinaria che racconta gli anni dell'adolescenza e
dell'università concludendosi con una scena dove lei e la madre vanno ad una
conferenza sull'autismo e alla quale, con una dose di coraggio non indifferente
a mio parere, Temple prende la parola e racconta la sua esperienza davanti a
dottoroni e luminari, afferma che dall'autismo non si guarisce, ma spiega come
rendere le differenze punto di forza, perché lei è, come diceva sempre sua
madre, “Diversa, ma non inferiore”
Temple Grandin porta avanti una battaglia in cui cerca di
spiegare cosa significa convivere con un disturbo del genere, non è per nulla
facile con un disturbo come il sui mettersi sotto i riflettori. Ci vuole così
tanto coraggio e così tanta padronanza di sé che io per prima non sono sicura
che sarei in grado di fare una cosa del genere, e io non ho devo affrontare
tutte le difficoltà con le quali lei si scontra. Sono rimasta affascinata da
questa donna dopo averla vista in una puntata di un programma televisivo. Sono
andata a cercare informazioni su di lei, ho visto i video di alcune sue
conferenze, e ho cercato il film che mi
ha commosso fino alle lacrime.
Il solo fatto che una persona autistica parli in prima
persona di questo disturbo penso che possa dare speranza a molte famiglie che
si trovano ad affrontare gli stessi problemi, dall'autismo non si guarisce, lo
so bene, ma questa è la dimostrazione che c'è molto di più di quello che le
persone “normali” normalmente si aspettano. Federica
Personalmente ringrazio tantissimo Federica per avermi fatto conoscere questa donna straordinaria, e spero che più articoli come questo possano accendere un po' di speranza in tante famiglie che, purtroppo, non vengono considerate o aiutate.. "Diverso" non vuol dire sbagliato, ci sono così tanti bambini meravigliosi là fuori, che vanno solo ascoltati con il cuore e capiti.
Vi ricordo che potete trovare la rubrica anche sui blog
Per informazioni o consigli e suggerimenti, potete contattare me all'indirizzo imaginary82@hotmail.it o Monica all'indirizzo Moki418@hotmail.it
Grazie a tutti per l'attenzione.
Monica, Miki, Fede, Clara e Franci
Davvero un grande ritratto complimenti federica! è un problema quello dell'autismo che spesso viene sottovalutato...
RispondiEliminaUn ritratto che ha un'importanza grandissima. Sono stata onorata di poterlo leggere e pubblicare.
RispondiElimina"Io penso per immagini. Non penso col linguaggio."
RispondiEliminaMi fa pensare a qualcosa di simile alle immagini che vediamo sognando. Incredibile!
Non avevo mai sentito parlare di Temple Grandin fino ad oggi. Ringrazio Federica per avermi fatto conoscere la sua storia. Bellissimo ritratto!