Buongiorno a tutti!
Pronti per una nuova recensione?? Oggi tocca al libro che tutti desiderano e per il quale state aspettando il risultato del Give Away "Il domani che verrà" di Jhon Marsden edito da Fazi Editore.
Ellie, Corrie, Robyn e Fi.. Homer, Lee, Chris e Kevin.. quattro ragazze e quattro ragazzi le cui vite stanno per essere stravolte dal più inaspettato degli incubi.
Il loro paese, l’Australia, è stato occupato da forze militari sconosciute mentre loro si trovavano in campeggio e al loro rientro a casa non troveranno nessuno ad aspettarli.
I loro genitori sono stati catturati.. o forse sono morti.. le loro case sono deserte e la paura che improvvisamente la loro vita non sarà più quella di prima, incombe come un macigno sulle loro teste.
“Il Domani che verrà” è un libro particolare diverso dal genere che ho letto ultimamente.
Non sono riuscita da subito ad immedesimarmi nella storia, mi sembrava quasi che i protagonisti procedessero con una marcia rallentata.. era come se mancasse qualcosa.
Poi leggendo una frase nel secondo capitolo ho capito cosa c’era di strano.. l’autore racconta che uno dei ragazzi ascolta la musica utilizzando il Walkman.. inizialmente non ci avevo fatto caso ma poi mi sono chiesta “Chi è che ascolta la musica con il Walkman al giorno d’oggi?”.
A quel punto ho realizzato che questa storia è stata scritta diversi anni fa, infatti controllando il libro, il marchio di registrazione dell’autore è datato 1993.
Da li in avanti è stato tutto più semplice, nel ’93 io avevo più o meno la stessa età dei protagonisti e quindi è stato molto più facile immergermi in quella realtà. Non c’erano le e.mail e tanto meno i cellulari, la vita scorreva con maggior lentezza e devo dire che leggere questa storia è stato un po’ come fare un salto nel passato.
Un viaggio a ritroso tra l’altro molto piacevole perché credo che questo libro meriti di essere letto con attenzione.
Ti da la possibilità di ragionare sul fatto che nonostante siano passati tanti anni dalla sua stesura, viviamo tuttora in un mondo in bilico tra paura e follia.. credete forse che una potenza straniera non potrebbe attaccarci se volesse? Certo ne scaturirebbe una guerra.. ma non siamo forse circondati da guerre ogni giorno? E’ solo che non ci colpiscono direttamente e quindi non ci facciamo caso.
Un libro che sottolinea il fatto che i veri valori non sono da ricercarsi nelle mode o nelle cose superflue, ma in quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: le nostre famiglie, il nostro sostentamento quotidiano, la possibilità di parlare e muoversi liberamente.
“.. sai quando siamo arrivati alle superiori, mi guardavo indietro e pensavo: Dio mio come ero ingenua una volta! Credevo in Babbo Natale e alla fatina dei denti, e che la mamma appendesse i miei disegni in cucina perché erano dei capolavori.
Ma ora ho imparato una cosa: Fino a ieri eravamo innocenti come allora. Non credevamo in Babbo Natale, ma avevamo altre illusioni. La più grossa è quella che hai detto tu: ci credevamo al sicuro, e di colpo abbiamo imparato che non è così. E non lo sarà mai più! “ ELLIE PAG. 101
Otto ragazzi che dovranno imparare a convivere con le loro paure, che dovranno adattarsi ad un ambiente ostico per sopravvivere.. otto persone che potrebbero rappresentare ognuno di noi.. voi cosa fareste se domani scoppiasse la guerra? Lottereste per la vostra libertà? Da quello che ho letto nelle vostre definizioni di “Libertà” direi proprio di si.
“Il domani che verrà” catturerà la vostra attenzione con una scrittura fluida e improvvisi colpi di scena, un libro che si legge tutto d’un fiato e che vi farà chiedere: quando pubblicheranno il prossimo????
E ora.. con mia grande gioia ho una piccola sorpresina per voi.. il GIUIDICE DAVIDE dovendo appunto giudicare i vostri elaborati sul tema “Libertà” ha pensato di leggere il libro dopo di me.. ecco qui la sua recensione:
“Mi accingo con non poco entusiasmo a recensire il libro “Il domani che verrà” Edito da Fazi Editore.
L’autore Jhon Marsden tratta un tema che ha da sempre creato in me un notevole interesse, ossia la resistenza di un ristretto numero di persone a seguito di un’invasione militare e della privazione della libertà.
Questa è una delle ragioni per cui ho divorato la lettura in circa dieci ore.
I luoghi descritti dall’autore, l’entroterra Australiano, sono agli antipodi rispetto a quelli frequentati da noi cittadini del “vecchio mondo” e per questo assumono un’aria misteriosa ed intrigante.
Allo stesso modo si possono giudicare le esistenze dei protagonisti che non scorrono con le nostre stesse cadenze. La collocazione temporale ha un sapore vagamente retrò, ma non scade mai nel anacronismo.
Ho trovato la narrazione scorrevole e degna di nota. Sicuramente questo è un libro da consigliare ad un giovane uomo/donna che si ritrova a vivere le dissolutezze sia ideologiche sia materiali che albergano nelle nostre città in modo che possa capire che cose date per scontate come cibo, vestiti e mezzi assumono durante la narrazione un nuovo valore primario per la sopravvivenza.
E’ come se tutto quello che ogni giorno ci circonda sia stato spogliato di tutte quelle etichette applicate dalle varie strategie di mercato ed avesse assunto il suo vero valore intrinseco.. il cibo ci serve per sopravvivere.. i vestiti per non morire di freddo.. i mezzi per spostarci e scappare.
Questo discorso vale anche per i rapporti umani descritti nel libro.. sotto questa nuova luce di oppressione assumono un valore per cui vale la pena di lottare e forse morire.
Credo che questo sia il classico caso in cui non saranno i lettori a scegliere il libro, ma sarà il libro stesso ad arrogarsi il diritto di scegliere chi potrà capirlo veramente e chi no.
Concludo dicendo ch attendo con impazienza il sequel di questa storia che ha mantenuto la tacita promessa di soddisfare il mio interesse”
Allora che ne dite?? Due recensioni al prezzo di una!!!
Alla prossima
Monica
Fonte. google image