giovedì 23 febbraio 2012

Riflessioni..


Buongiorno a tutti.


Questa mattina il tono del post che sto per scrivere è un po’ diverso dal solito.. è un post fatto di riflessioni e pensieri che mi frullano per la testa.. è un post che attinge dalla vita e dalla morte.. è l’idea che un giorno sei qui e il giorno dopo può capitare qualcosa che ti porterà via per sempre.


Fino a ieri pomeriggio io non avevo la più pallida idea di chi fosse Remi Ochlik.. poi leggendo alcuni post lasciati su FB da una delle mie scrittrici preferite, Tabitha Suzuma, sono venuta a conoscenza della storia di questo ragazzo.

Remi era un foto-reporter francese.. un ragazzo come tanti di 28 anni.. dico era perché Remi è stato ucciso ieri,mentre svolgeva il suo lavoro, in Syria.

E da questo nasce la mia riflessione.. passiamo (Eh si mi ci metto dentro pure io!!)  tutte le sante giornate a lamentarci perché c’è troppa neve, troppo freddo, troppo caldo.. la macchina non parte, il computer non funziona, mi si è rotta un unghia, ho mal di testa, ho mal di stomaco, non ho voglia di lavorare.. e poi.. e poi accendo il computer e mi rendo conto che da qualche parte nel mondo c’era un ragazzo giovane che amava il suo lavoro e cercava di svolgerlo al meglio.

Scattava foto perché noi potessimo vedere cosa realmente accadeva i quei luoghi.. scattava foto perché quello che faceva avrebbe lasciato una traccia della violenza e delle barbarie che ogni guerra porta con se.. scattava foto perché sicuramente è quello che amava fare.

Certo, sicuramente anche lui sapeva che il suo lavoro era pericoloso, ma se non ci  fossero persone come lui, noi vivremmo nella nostra beata ignoranza, senza accorgerci che sinceramente c’è chi sta peggio di noi.

Lo so che come post può suonare estremamente retorico, tanto che mi importa, domani torno alla mia solita vita.. lavoro, casa, lamentele a non finire.. e chi se ne importa se un ragazzo di 28 anni ha perso la vita in un paese che neanche conosco.. eppure c’è qualcosa.. qualcosa nelle sue foto che questa mattina mi ha colpito profondamente!


Potrò tornare alla mia vita, ma penso che sia triste non prestare più attenzione a quello che accade intorno a me ogni giorno.. vorrei cambiare, vorrei lamentarmi di meno, perché io una vita da vivere ancora ce l’ho.. Remi Ochlik no.. e come lui tanti altri morti per un ideale.. morti giovani..


Vi lascio con le sue foto.. riflettiamo gente! 


Fonte: www.ochlik.com

N.B. Aggiunto la traduzione in inglese in quanto Tabitha ha aggiunto il mio post sul suo profilo FB
I add the english translation (sorry for my english)



  • 13 febbraio

    • "Good morning to all.

      This morning, the tone of the post I'm about to write is a bit 'different than usual .. is a post made of thoughts and reflections that I whirl my head .. is a post that draws from life and death .. is the idea that one day you're here and the next day something can happen that will take you away forever.


      Until yesterday afternoon, I had not the faintest idea who he was Ochlik Remi .. followed by reading a few posts left on FB from one of my favorite writers, Tabitha Suzuma, I learned the story of this guy.


      Remi was a French photo-reporter .. like many a boy of 28 years .. I say was because Remi was killed yesterday while he was performing his work in Syria.

      And from this comes my reflection .. we go (Oh yes I I I put in as well!) all the holy days to complain because there's too much snow, too cold, too hot .. the car will not start, your computer does not work, I broke a nail, I have a headache, stomach pain I have, I do not want to work .. and then .. and then turn on my computer and I realize that somewhere in the world was a young boy who loved his job and tried to do it.

      Took pictures for us to see what really happened the places .. took pictures because what he would have left a trail of violence and barbarism that all war brings with it .. taking pictures since it's what I loved to do.

      Sure, he surely knew that his work was dangerous, but if there were people like him, we would live in our blissful ignorance, without realizing that there are those who genuinely are worse off than us.

      I know this post may sound like very rhetorical, so who cares, tomorrow I return to my normal life .. work, home, complaining to no end .. and who cares if a 28 year old boy lost his life in a country that not even know .. yet there is something .. something in his photos this morning I was very impressed!

      I return to my life, but I think it's sad not to pay more attention to what is happening around me every day .. I would change, I would not complain, because I still live a life as I have it .. Remi Ochlik no .. and many others like him died for an ideal .. died young ..


      I leave you with his photos .. think people! 
  • 13 commenti:

    1. mi spiace molto per questo giovane, che aveva tutta una vita davanti, dei sogni, delle speranze degli obiettivi nella vita.... che purtroppo si sono infranti a causa della follia dell'uomo.
      Ci vuole coraggio e dedizione per fare certi lavori, lasciare le comodità, la propria vita al sicuro dai "grandi problemi"... per affrontare un contesto ostile.
      Mi spiace non solo per lui ma anche per i suoi familiari che lo hanno perso e che lo stanno piangendo.
      Hai ragione, a volte non ci rendiamo conto di quanto fortunati ma allo stesso tempo ingrati verso la vita.
      Ciao.

      RispondiElimina
      Risposte
      1. Angela grazie mille per aver commentato! So che può sembrare tutto così retorico.. ci accorgiamo di lui adesso che non c'è più.. eppure nella mia testa questa mattina mi sono detta che dovevo fare qualcosa! Forse ne nascerà anche un nuovo progetto.. bisogna dare più spazio a questi fatti (intendo alle guerre.. passano troppo sotto silenzio)

        Elimina
    2. mi dispiace tanto per questo ragazzo giovanissimo,morto mentre faceva il lavoro che amava.
      E' vero siamo sempre a lamentarci,nn siamo mai contenti di niente,siamo sempre insoddisfatti...e quando accadono questi fatti si capisce invece quanto siamo fortunati noi...peccato però che dopo uno o 2 giorni,almeno io ricomincio a lamentarmi come sempre...grazie per questo post Monica :)

      RispondiElimina
    3. Franci ma io credo che sia normale che torniamo tutti a lamentarci dopo qualche giorno.. non saremmo esseri umani no? Però credo anche che vista la possibilità che abbiamo di poter parlare di tanti argomenti dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile! Quando insieme a Miki ho inventato "Ritratto di Signora" La rubrica che parla di donne vere l'ho fatto proprio per mettere in evidenza una carenza di questa società.. stiamo tutti a parlare di donne mezze scosciate e non ci accorgiamo di quali grandi donne ci passano sotto il naso e delle cose meravigliose che fanno! E qui è la stessa cosa.. Io non conoscevo questo fotografo e me ne rammarico! Magari pensandoci bene nel mio piccolo potrei dare + spazio a questioni come queste per dare loro la giusta visibilità!

      RispondiElimina
    4. Sono andata a cercarmi qualche informazione in più su questa vicenda e quello che ho trovato è davvero vergognoso. Li hanno(insieme a lui è morta anche una collega americana)uccisi di proposito!
      Grazie per questo post Monica! Continueremo senz'altro a lamentarci delle cose di tutti i giorni, guai se non fosse così, ma è anche importante sapere quello che succede intorno a noi.

      RispondiElimina
    5. Esatto Sara il che mi ricorda purtroppo la storia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.. chissà forse anche loro aveva scoperto qualcosa che doveva rimanere sotto silenzio?

      RispondiElimina
      Risposte
      1. Infatti..è la solita vecchia e triste storia. Il fatto è che se nessuno VEDE quello che sta accadendo possono continuare indisturbati a fare le loro mostruosità..perché diciamocelo, sotto ci sono troppi interessi e non conviene a nessuno intervenire.

        Elimina
    6. Per chi volesse saperne di più vi lascio questo link!
      http://www.dirittodicritica.com/2012/02/23/assad-marie-colvin-remi-ochlik-homs-reporter-35145/comment-page-1/

      RispondiElimina
    7. Grazie Monica per questo post. Ogni giorno pensiamo a noi, ai nostri piccoli problemi quotidiani senza guardarci intorno. Non sei l'unica, anche io sono così, mi lamento in continuazione del lavoro che faccio, quando ci sono ragazzi che hanno un coraggio invidiabile e fanno lavori come Remi e che rischiano la vita tutti i giorni, per portare alla luce le sozzure del mondo che ci circonda! Il mio pensiero va a Remi!

      RispondiElimina
    8. sante parole!
      Anch'io sono una di quelle che si lamentano spesso senza motivo, ma quando poi accadono fatti come questo che ti fanno riflettere e relativizzano i nostri non-problemi
      Ciao
      Chiara

      RispondiElimina
    9. Io ammiro questo ragazzo e chi come lui svolge questo lavoro...io non ne sarei affatto capace, bisogna ammetterlo...Solo a pensare alle atrocità che documentano, mi vengono i brividi...Purtroppo non è nè il primo, nè sarà l'ultimo a morire a causa del proprio lavoro, della propria passione, dei propri ideali...Ma sicuramente come dici tu, meritano tutti una maggior visibilità e riconoscenza!

      RispondiElimina
    10. Thank you Monica for writing this. I don't speak Italian I'm afraid so I can't read your comments but please know that this was a truly exceptional person and cherished friend who I will miss forever.

      RispondiElimina
      Risposte
      1. Thank you, everyone here liked the figure of Remi and his work.
        For my part I can only say I'm sorry to have known such a good photographer so late!
        To his family deepest condolences go from me and the people who frequent this blog.

        Elimina